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Cronaca Subiaco

Assentenismo nella Asl di Subiaco: 6 arresti e 23 denunce

A finire in manette sono stati medici, infermieri e amministrativi in servizio presso la Asl, nonché un dipendente del comune di Subiaco

Truffa aggravata ai danni dello Stato. E' questa l'accusa contestata agli indagati nell'ambito di un'indagine sull'assenteismo alla Asl di Subiaco, nella Valle Aniene. Ventinove in tutte le persone indagate. Tra loro sei sono finite agli arresti domiciliari, 23 invece denunciate. A condurre l'operazione i carabinieri della compagnia di Subiaco, coordinati  dal Capitano Alessio Falzone. Otto mesi di indagini, giunte in questi giorni a conclusione con la convalida da parte del Gip dei provvedimenti cautelari.

A finire in manette cinque tra medici, infermieri e amministrativi in servizio presso la Asl, nonché un dipendente del comune di Subiaco. Migliaia le ore di assenza accertate dai militari, raggiunte con quotidiane assenze tra l'ora e l'ora e un quarto. 

I denunciati sono quasi tutti del Distretto sanitario di Subiaco. Tra i 23 raggiunti dal provvedimento del giudice ci sono: sei medici, un ostetrico, quattro infermieri, una guardia giurata, quattro assistenti amministrativi, un assistente sociale, un dirigente medico un logopedista, un medico veterinario, tre operatori tecnici e un dipendente del Distretto di Tivoli.

L'ASL ROMA G - Nel corso delle indagini anche l'Asl Roma G è stata informata dei fatti. Lo conferma una nota della stessa azienda Sanitaria locale. "La rilevanza dei fatti ha imposto la massima riservatezza, con le indagini ancora in corso e con la magistratura che ancora deve fare il suo corso non era possibile divulgare informazioni. Abbiamo, sin da subito attivato tutte le procedure interne tese ad acquisire gli elementi necessari per poter procedere nei confronti dei dipendenti coinvolti nel caso".

"La lotta all’assenteismo è una delle mie priorità, sin dal mio insediamento sono state attivate procedure chiare di rilevazione delle presenze e delle assenze grazie all’uso di badge – aggiunge il direttore generale Giuseppe Caroli – e sensibilizzato i dipendenti verso il rispetto del proprio ruolo, dei loro diritti e doveri. Allo stato attuale non si ha notizia di altri dipendenti coinvolti. In merito a quanto accaduto l’Azienda esprime un vivo ringraziamento alle forze dell’ordine per il lavoro svolto e ribadisce, così come fatto finora, la massima disponibilità e collaborazione. Ora attendiamo, fiduciosi, l’esito del procedimento, certi che chi ha sbagliato pagherà, ricordando che la stragrande maggioranza dei dipendenti di questa Asl svolge con passione, dedizione e spirito di sacrificio il proprio lavoro rivolto al soddisfacimento dei bisogni delle persone che necessitano dei nostri servizi".

ZINGARETTI - Molto duro anche il presidente Nicola Zingaretti. "Quanto sta emergendo dalle indagini condotte dalle Forze dell'Ordine a Subiaco rappresenta un fatto di estrema gravità. Nell'ultimo periodo, dopo lunghi anni di tagli e attese, stiamo investendo sulla sanità del Lazio, stiamo per uscire dal Commissariamento, apriamo le Case della salute in tutta la regione e per la prima volta dopo tanto tempo siamo tornati anche ad assumere nuovo personale. Stiamo cambiando il volto della sanità con l'impegno e l'aiuto di tutti gli operatori e non possiamo rischiare che i nostri sforzi siano depotenziati da gravissimi episodi di questo tipo. Bene quindi l'indagine della Magistratura che vedrà la Regione Lazio a fianco delle Forze dell'Ordine e degli inquirenti".

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