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Cronaca Cinecittà / Piazza di Cinecittà

Il figlio in carrozzina prigioniero della metro: "Se siete disabili non venite a Roma per il Giubileo"

L'episodio si è verificato due volte in meno di un mese. La madre del ragazzo su facebook: "Un'operatrice della metro mi ha detto che quando manca il personale l'ascensore chiude. Sconsiglio ai pellegrini disabili di venire a Roma per il Giubileo"

Due volte, in meno di un mese: Luca è rimasto intrappolato sotto la stazione della metro A per 45 minuti, in attesa che un operatore arrivasse dal capolinea ad attivare l'ascensore. La causa: un turno rimasto scoperto. "E' possibile che Roma, la città del Giubileo, non consenta ai suoi cittadini disabili di muoversi in città?"

La denuncia viene dalla pagina Facebook di un'esasperata Maria Pozzuoli, madre del ragazzo. Oggi la donna, secondo quanto riportato da Redattore Sociale, ha telefonato alla segreteria del sindaco Marino e l'assessorato alla Mobilità: "Parlando con il personale di stazione, ho scoperto che non è un caso, ma la prassi: se un turno in stazione resta scoperto, gli ascensori vengono disattivati per ragioni di sicurezza. E se una persona disabile scende dal treno, deve chiamare i carabinieri, o il capolinea della metro, per essere 'liberato'. Con un'attesa media di 45 minuti".

L'episodio si era già verificato meno di un mese fa: "Luca era uscito insieme ai suo amici dell'associazione 'Otto passi': sono andati a prendere la metro a Subaugusta e l'operatore di turno li ha avvertiti che, se fossero rientrati dopo le 19, avrebbero trovato l'ascensore chiuso, perché il turno era scoperto. E così è stato: non hanno fatto in tempo a rientrare prima, così hanno dovuto chiamare la stazione Anagnina e aspettare che da lì arrivasse un operatore per attivare l'ascensore. Hanno passato 45 minuti così, sottoterra, con un caldo soffocante", ha denunciato la madre. Da quel giorno, la donna si è subito attivata, telefonando a Fabrizio Di Stasio, segretario dell'assessorato alla Mobilità, "che si è detto stupito e mortificato: non sapeva che gli ascensori fossero aperti e chiusi su turnazione e mi ha promesso che non sarebbe più accaduto".

E invece la stessa storia si è ripetuta di nuovo lo scorso sabato sera: "I ragazzi si sono sentiti rispondere che probabilmente l'ascensore sarebbe stato chiuso. Allora, per non dover attendere, prima di ritornare hanno chiamato la stazione Anagnina da Flaminio. Ma quando sono arrivati a Subaugusta, l'operatore era già andato via. Allora siamo scese noi mamme e io ho chiamato il 113, che si è messo in contatto di nuovo con Anagnina e ha fatto tornare l'operatore. 45 minuti di attesa, con un caldo insopportabile", ha raccontato la donna. Che, a quel punto ha richiamato Di Stasio, che si è mostrato "sempre più mortificato. Però un'operatrice della metro mi ha detto che tutti lo sanno, dipendenti e responsabili, ma fanno finta di non sapere: l'ascensore chiude, quando manca il personale".

Ma, ha scritto ancora la donna, "l'ascensore non è un servizio che serve solo ai diversamente abili, ma anche a un anziano, a una donna incinta, a una mamma con carrozzina. Possibile che ogni diritto fondamentale dobbiamo esigerlo e rivendicarlo con forza? - ha concluso - Se questa è la situazione, consiglio a tutti i pellegrini con disabilità che pensassero di venire per il Giubileo: lasciate perdere, Roma non è capace di accogliervi". 

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