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Cronaca

Arsenico nell'acqua, Codacons: "Risarcimento di 600 euro a famiglia"

Sulla questione dell'arsenico presente nell'acqua Codacons lancia un'azione collettiva alla quale possono partecipare anche le amministrazioni comunali interessate contro Stato e Regione Lazio

Attraverso l'azione collettiva, gli abitanti dei 91 comuni del Lazio coinvolti nella vicenda dell'arsenico nell'acqua intestatari di una bolletta dell'acqua per un contratto di utenza in corso, possono chiedere il risarcimento dei danni subiti per effetto dell'inadempimento, protrattosi nel tempo, da parte dello Stato e della Regione, degli obblighi assunti per legge e imposti dall'Ue per poter ottenere le deroghe e proroghe richieste.

È l'azione collettiva lanciata da Codacons per gli iscritti all'associazione e alla quale possono partecipare anche le amministrazioni comunali interessate contro Stato e Regione Lazio.

Il risarcimento spettante a ciascuna famiglia - calcola Codacons - ammonta a 600 euro. Il 28 ottobre scorso la Commissione Europea ha bocciato la richiesta di deroga ai limiti di legge inoltrata dall'Italia per la concentrazione di arsenico presente nell'acqua destinata ad uso potabile. Oltre 128 i Comuni italiani coinvolti: in testa il Lazio, con 91 città e borghi (tra le provincie di Roma, Latina e Viterbo), per un totale di circa 750mila cittadini. L'acqua che esce dai rubinetti di questi comuni contiene infatti arsenico oltre la soglia di 10 microgrammi per litro, nonostante la legge preveda limiti di 5/6 volte inferiori. "Il rischio per i cittadini di gravi danni alla salute è altissimo - ricordano dal Codacons - l'Organizzazione mondiale della sanità e il Comitato scientifico europeo, parlano addirittura di 'alcune forme di cancro'".

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