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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Castelverde / Via Polense

Ricercato in Romania si nascondeva a Corcolle: arrestato 35enne

L'uomo è stato sopreso dai carabinieri mentre si trovata sulla via Polense. Lo scorso 17 ottobre era stato fermato nella stessa zona un altro latitante di 38 anni

Il primo latitante lo hanno trovato ed arrestato sempre sulla via Polense lo scorso 17 ottobre. Una scoperta che ha portato i carabinieri della Stazione di San Vittorino ad incrementare tali controlli nella zona di Giardini di Corcolle. Proprio qui la notte del 20 ottobre gli stessi militari hanno avuto conferma della loro intuizione ed hanno assicurato alla giustizia un altro uomo, un 35enne, su cui pendeva un mandato di cattura europeo emesso dall'Interpol. A finire in manette un cittadino romeno condannato a tre anni di reclusione nel suo Paese d'origine per reati contro il patrimonio. 

NASCOSTO A CORCOLLE - In particolare i militari, dopo essere venuti a conoscenza della presenza del ricercato nel quartiere del VI Municipio delle Torri, hanno avviato un'attività investigativa che li ha portati sulle tracce dell'uomo. Qui, intorno alle 3:30 della notte di giovedì, lo hanno visto mentre passeggiava sulla via Polense. Avvicinato dai carabinieri l'uomo non ha opposto resistenza. Portato negli uffici della Compagnia dei Carabinieri di Tivoli hanno avuto riscontro, tramite le impronte digitali, dell'identità dell'uomo che è stato poi associato nel carcere di Roma Rebibbia. 

PRIMO LATITANTE - Come detto la scoperta del ricercato segue di pochi giorni un altro arresto effettuato poco distante sempre dai carabinieri della Stazione di San Vittorino. In quel caso ad essere assicurato alla giustizia fu un 38enne romeno trovato la notte del 17 ottobre nella vicina Gallicano nel Lazio. Ricercato per tentato omicidio anche per lui, dopo gli accertamenti di rito, si sono aperte le porte del carcere. Dopo i due arresti i carabinieri stanno proseguendo le indagini per risalire alle persone che hanno aiutato i due ricercati nel loro periodo di latitanza nella Capitale e non escludono la presenza di una rete specifica che possa aiutare i ricercati a far perdere le loro tracce. 

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