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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Fanella, presi i registi dell'agguato. Dalla cabina di Carminati: "Quando scendete per la festa della nonna?"

Eseguiti nella giornata di oggi altri cinque arresti. Due in particolare le figure di spicco, risultati essere organizzatori e pianificatori del tentativo di sequestro sfociato in omicidio. Si tratta di Manlio Denaro ed Emanuele Macchi di Cellere

Un cellulare intestato ad un romeno, ma in uso ad uno dei componenti del commando, e una cabina in zona Fleming frequentata e usata di solito da Massimo Carminati. A un capo Egidio Giuliani, all'altro Manlio Denaro. "Quando scendete per la festa della nonna?", chiede Denaro, ufficialmente impiegato presso una palestra di Roma Nord. La festa è il sequestro ai danni di Silvio Fanella che, reagendo, finirà poi ucciso. 'Gli invitati alla festa' (il commando) sono Egidio Giuliani, Giuseppe Larosa, arrestati lo scorso settembre, e Giovanni Battista Ceniti, rimasto ferito nell'agguato. Loro tre sono considerati gli autori materiali del delitto.

Il cerchio sull'omicidio si è chiuso oggi con l'arresto, ad opera degli uomini della Polizia di Stato, di altre cinque persone accusate di estorsione e omicidio aggravato in concorso. Si tratta del 56enne Manlio Denaro, di Emanuele Macchi Di Cellere di due anni più vecchio, di Gabriele Donnini di 52 anni, di Carlo Casoli, 59enne e di sua figlia di 27. Quest'ultima è l'unica che ora si trova agli arresti domiciliari.

LEGAMI CON MAFIA CAPITALE - Un puzzle quasi completo ora l'omicidio della Camilluccia del 3 luglio 2014. Le prime tessere (il ferimento di Ceniti e il ritrovamento di oggetti appartenenti al commando) sono state quelle decisive per incastrare quelle di settembre prima e quelle di oggi poi. Qualcuna forse manca ancora e saranno gli sviluppi delle indagini a dire se dietro a quanto accaduto c'è un mandante, magari legato a Mafia Capitale.

"Per ora", spiega il procuratore aggiunto Michele Prestipino, "per quanto in nostro possesso l'unico legame tra il delitto di Fanella e la banda di Carminati è la cabina usata dal Nero". Dalle intercettazioni emerge poi, come confermato dallo stesso Prestipino, il fatto che Carminati conoscesse Denaro, uno degli arrestati di oggi, definendolo "uno pericoloso". Nulla più, per ora. Quello di Fanella viene comunque definito dal sostituto procuratore "un omicidio importante, che rientra nel contesto processuale della truffa Telecom-Sparkle". Il tentativo di sequestro ai danni del Fanella si ascriverebbe nell'ambito della caccia al tesoro (movente del sequestro poi sfociato in omicidio) detenuto dalla vittima stessa e poi ritrovato nei giorni a seguire in quel di Pofi, in provincia di Frosinone.  

Allo stato delle indagini le due inchieste, Telecom-Sparkle e Mondo di Mezzo, non hanno quindi punti di contatto.

CHI SONO I DUE 'REGISTI' - La tessera da cui sono partite tutte le indagini è il cellulare di Ceniti. Dalla ricostruzione delle utenze chiamate si è arrivati prima a La Rosa e Giuliani, componenti del commando, e da loro poi a chi li ha supportati. In particolare Manlio Denaro e Emanuele Macchi Di Celere sono risultati essere gli organizzatori e pianificatori del delitto. Denaro è coindagato nel procedimento relativo alla maxi truffa Telecom Italia, Sparkle Fastweb unitamente alla vittima, Silvio Fanella e a Gennaro Mokbel. Secondo quanto riferito dagli inquirenti Denaro è uomo conosciuto da Carminati che in un'intercettazione, parlando di un debito che Mokbel avrebbe vantato nei confronti di Denaro, riferiva che secondo lui quei soldi Gennaro (Mokbel), quei soldi non li avrebbe più rivisti perché quello (Denaro, ndr) è uno pericoloso. Così Carminati a Brugia in un'intercettazione del Ros: "...No glieli dara' mai...Manlio gli sputa in faccia a Gennaro...gli dice 'cosa vuoi?...questo e' un altro pezzo di...questo e' peggio di quell'altro e'...dopo un po' uno se le scorda le cose".

"Di Cellere invece", spiega il capo della squadra Mobile Renato Cortese, "è un ex terrorista dei Nar ed è ascrivibile ai movimenti eversivi della destra estrema ed è risultato in contatto sia con Egidio Giuliani che con lo stesso Denaro. Numerosi sono i contatti tre in occasione della pianificazione del sequestro di persona, poi sfociato in omicidio". 

L'INTERCETTAZIONE - "Quando scendete per la festa della nonna?". "Io sono pronto, scendo il 26. Ma fammi trovare i giochini che ti ho chiesto". E' questa la telefonata chiave per il delitto. La chiamata in cui il capo della banda, Manlio Denaro, telefona da una cabina a Roma all'ex Nar Egidio Giuliani a Novara e si assicura che il commando si metta in moto. Ad intercettarla sono i carabinieri dei Ros nell'ambito dell'inchiesta di Mafia Capitale. La telefonata parte dalla cabina di Carminati, attenzionata per questo dai carabinieri. E' inizio giugno. A fine mese arriveranno poi a Roma Giuliani, poi Giuseppe Larosa, altro ex estremista di destra, e il giovane Giovanni Ceniti, ex CasaPound. Il 3 luglio poi l'agguato della Camilluccia, con l'uccisione di Fanella e il ferimento di Ceniti.  

GLI ALTRI ARRESTATI - Donnini e i due Casoli, padre e figlia, invece secondo gli inquirenti si sarebbero occupati di procurare auto e documenti falsi. "Il primo", spiega Cortese, "in collegamento con Di Cellere,  ha ricevuto ordine di occuparsi di questi aspetti logistici. È poi Casoli padre a rubare l'auto, la Fiat Croma, e a fornire i documenti che sarebbero poi stati usati per la fuga". A loro carico, spiegano gli inquirenti, è stato rilevato il pieno concorso nei delitti in questione.

CINQUE MESI DI INDAGINI -  "‎Grazie al prezioso lavoro della Squadra mobile", sottolinea il procuratore aggiunto Prestipino, "l'omicidio Fanella ha avuto una soluzione in 5 mesi, un tempo veramente apprezzabile. Per questo mi preme ringraziare Cortese e i pm della Dda Cascini e Ielo".  

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