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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Inseguimento a Selva Candida: catturati latitanti calabresi in fuga

Due latitanti della famiglia Bellocco, storica 'ndrina di Rosarno, arrestati dai Carabinieri dopo un rocambolesco inseguimento in via di Selva Nera

Un inseguimento da film quello tra i carabinieri e due pericolosi latitanti della famiglia Bellocco una storica 'ndrina di Rosarno (RC), una tra le più potenti della 'ndrangheta, da sempre attiva nel narcotraffico, nelle estorsioni e nel controllo di tutte le attività commerciali e imprenditoriali nella Piana di Gioia Tauro.

IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

Si tratta di due cugini pluripregiudicati, un ventottenne e un ventitreenne sui quali pendevano, nonostante la giovane età, ben sei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria calabrese (due ordini di esecuzione per la carcerazione e quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere), per gravi delitti contro il patrimonio.

Intorno all’01.30, in via di Selva Nera, i Carabinieri della Compagnia Roma Cassia, in particolare quelli della Stazione di Casalotti, impegnati in un predisposto servizio di prevenzione, hanno intimato l’alt a un’auto con due giovani a bordo che, anziché rallentare, hanno accelerato tentando di investire i militari. Ne è nato così un rocambolesco inseguimento durato alcuni minuti e terminato con la cattura dei due calabresi, rilevatisi poi pericolosi latitanti. Per i due si sono subito aperte le porte di Rebibbia dove si trovano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

LA COSCA - La figura di primissimo piano della cosca Bellocco è lo zio paterno dei due latitanti arrestati, il settantacinquenne boss Bellocco Umberto, chiamato "assu mazzi (Asso di Bastoni)”, in atto detenuto al regime del 41 bis, già latitante inserito nella lista dei 30 latitanti più pericolosi catturato dai Carabinieri nel 1993.

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