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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Fiumicino

Indagini porto di Fiumicino: arrestato Bellavista Caltagirone

Il fermo operato dalla Guardia di Finanza. Diverse le accuse nei confronti dell'imprenditore. L'area sequestrata lo scorso novembre per carenze strutturali e problemi di stabilità e sicurezza

Francesco Bellavista Caltagirone è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Roma per l'indagine relativa al porto di Fiumicino. Le accuse nei suoi confronti sono di frode in pubbliche forniture, appropriazione indebita e trasferimento fraudolento di denaro a terzi. La misura restrittiva è stata firmata dal Gip di Civitavecchia Chiara Gallo su richiesta del pm Lorenzo del Giudice. Nel novembre dello scorso anno l'area del nuovo porto turistico di Fiumicino fu sequestrata dalla Guardia di Finanza per carenze strutturali, problemi di stabilità e sicurezza dell'intera opera.

ORDINANZE CUSTODIA - Oltre a Francesco Bellavista Caltagirone, il Gip del tribunale di Civitavecchia ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Emanuele Giovagnoli, legale rappresentante di alcune società che, secondo le indagini della Guardia di Finanza, sarebbero riconducibili a Bellavista Caltagirone. Secondo l'accusa, Caltagirone avrebbe distratto almeno 35 milioni dalla società Acqua Marcia

SEQUESTRODEL PORTO - Porto turistico della Concordia di Fiumicino posto sotto sequestro dalle Fiamme Gialle lo scorso 19 novembre 2012, con l'uscrizione nel registro degli indagati di sette persone. L’intera area del cantiere del porto turistico di Fiumicino, che si estende su una superficie di oltre cento ettari, fu sequestrata dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, nell’ambito dell'inchiesta diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Civitavecchia, dottor Lorenzo Del Giudice.

IL PROGETTO - Il progetto dell’opera, affidato ad una società del gruppo Acqua Pia Antica Marcia, prevedeva la realizzazione, sia a mare che a terra, di cantieri nautici, strutture abitative, ricettive, commerciali, sportive e box auto e, secondo le  intenzioni, doveva garantire la ricettività di circa 1.500 imbarcazioni.

INDAGINI - Dalle indagini delle Fiamme Gialle del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, è emerso che dietro i lavori di costruzione del “Porto della Concordia” di Fiumicino operasse un  meccanismo di affidamento delle commesse tra imprese riconducibili, direttamente o indirettamente, al noto gruppo romano, con l’intento di realizzare l’opera ad un costo di gran lunga inferiore a quello stimato, di circa 400 milioni di euro.

REITERAZIONE DEL REATO - La frode ai danni degli interessi pubblici sembra rappresentare il perno della politica imprenditoriale di Francesco Bellavista Caltagirone". E' quanto sostiene il gip Civitavecchia Chiara Gallo nell'ordinanza di custodia in carcere emessa nei confronti dell'imprenditore romano e di Emanuele Giovagnoli. Alla base della misura restrittiva il pericolo di reiterazione del reato. "La condotta ascrivibile all'indagato - è detto nel provvedimento di 30 pagine - attraverso le disposizioni impartite ai suoi sottoposti o ai suoi uomini di fiducia, ha operato affinché la disponibilità di fondi di pertinenza di società allo stesso direttamente o indirettamente riconducibili fossero attribuiti solo formalmente ad una società soltanto in apparenza estranee al Gruppo Acqua Marcia, ma la cui attività é, in realtà, direttamente controllata daBellavista Caltagirone". "La vicenda relativa alla realizzazione del porto di iumicino - conclude il gip - si caratterizza per un intento fraudolento preordinato e finalizzato a realizzare un'opera con caratteristiche costruttive di gran lunga inferiori a quelle previste dagli accordi iniziali e a sottrarre alle casse delle società coinvolte le ingenti risorse ricevute dal sistema bancario".

FRODE - Dinamica dei prezzi nei subappalti tale da fare in modo che, a fronte di un costo ipotizzato per la realizzazione dell'opera da parte della società affidataria per 400 milioni di euro, i lavori fossero appaltati, "chiavi in manò, a soli 100 milioni di euro". E' quanto evidenzia la Guardia di Finanza a proposito dei presunti illeciti legati ai lavori di costruzione del porto della Concordia, a Fiumicino.  "Tale circostanza, più di altre - è detto in una nota delle Fiamme gialle - mostra come la prospettazione iniziale dei costi fosse del tutto disancorata dal valore dei lavori che, sin dall'inizio, la concessionaria intendeva eseguire".

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