Avevano messo in piedi un business di droga a conduzione familiare. Ma il loro malaffare si è concluso. Dalle prime luci dell'alba, i Carabinieri della Stazione di Fiano Romano hanno notificato una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Rieti, nei confronti di tre cittadini albanesi, di 20, 29 e 35 anni, già conosciuti dalle forze dell'ordine, poiché ritenuti responsabili di concorso nel reato di detenzione e spaccio di stupefacenti del tipo cocaina.

LE INDAGINI - La complessa attività di indagine, coordinata dal dottor Rocco Gustavo Maruotti della Procura della Repubblica di Rieti ha consentito di accertare che il sodalizio, legato da vincoli di parentela, era diventato il punto di riferimento dei consumatori di cocaina della zona Tiberina.

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180 CESSIONI DI DROGA - In poco più di due mesi, nel corso dei servizi di osservazione, i Carabinieri hanno riscontrato ben 180 episodi di cessione di stupefacente, tutti avvenuti nelle vicinanze dell’abitazione di uno degli arrestati, considerata come vera e propria centrale di spaccio. Lì, dopo appuntamento, il consumatore poteva recarsi e ricevere la cocaina richiesta.

CLIENTI CON I FIGLI - Sono stati monitorati casi in cui alcuni consumatori, per non destare sospetti, si recavano a casa dello spacciatore in compagnia dei propri figli minori, o in qualche caso barattavano le dose di cocaina in cambio di taniche di carburante.

L’ordinanza ha disposto la custodia cautelare presso il carcere di Rieti per uno degli arrestati, mentre per gli altri due i domiciliari presso le rispettive abitazioni.