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Cronaca

Otto anni di estorsioni, interessi all'80% e minacce sui social: presa lady usura

Una donna di 43 anni è finita agli arresti domiciliari dopo una indagine della finanza

Otto anni di estorsioni, anche con interessi annui all'80%. E' finita in manette una filippina di 43 anni. A metterle le manette ai polsi le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma per i reati di usura e abusiva attività finanziaria. La donna elargiva, in maniera sistematica, prestiti a suoi connazionali residenti a Roma applicando tassi di interesse usurari, talvolta superiori all'80% annuo, approfittando delle difficoltà economiche delle vittime e sfruttando la forte coesione e la riservatezza che caratterizzano la comunità filippina.

L'usuraia intimidiva i suoi debitori, anche attraverso i social network, screditandoli agli occhi dei connazionali e generando il timore di risultare invisi e discriminati qualora avessero denunciato i fatti.

A riprova dello stato di soggezione delle vittime (tredici quelle menzionate in un quaderno utilizzato dall'indagata per la tenuta della contabilità illecita), solo due donne, ormai giunte all'esasperazione, hanno voluto sporgere denuncia.

"L'attività di concessione di crediti – osserva il GIP nel provvedimento cautelare – appare sistematica e organizzata. Non essendosi l'indagata prestata solo occasionalmente a corrispondere denaro a strozzo ma avendo ripetuto nel tempo e sino ad epoca recente tale attività", ne ha fatto "un vero e proprio secondo lavoro, sì da integrare stabilmente le sue entrate lecite", derivanti dall’attività di badante e colf.

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