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Cronaca Acilia / Via Umberto Lilloni

Acilia: auto pirata tampona Mercedes, investe il conducente e fugge a folle velocità

Alle 12 una Renault con a bordo tre uomini dopo aver creato il panico in via Macchia Saponara è fuggita. Gli occupanti sono stati ritrovati nascoste nelle baracche di via Lilloni

Sarebbe potuta finire in tragedia ed invece il folle pomeriggio di tre nomadi, di origine romena, è terminato con le manette a polsi. Tempestiva l'operazione portata a termine dagli uomini della Polizia Locale del X Gruppo Mare che hanno assicurato alla giustizia i malviventi.

IL TAMPONAMENTO - Tutto ha inizio alle 12 di ieri. In via Macchia Saponara, tra Acilia e l'Axa, una Mercedes con a bordo marito e moglie è stata violentemente tamponata da una Renault Scenic grigia, con targa francese, guidata da un uomo con a bordo un altro uomo e una donna. Dopo il forte impatto, gli occupanti della Mercedes, sono scesi dal loro mezzo, doloranti, per la constatazione dei danni occorsi.

IL TENTATO INVESTIMENTO - E' la scintilla che innesca la miccia. La vittima, un sessantenne professionista di zona, diventa bersaglio degli occupanti della Renault che, per timore di essere identificati e sanzionati dai vigili urbani, cercano di investire l'uomo.

Solo la prontezza di riflessi del 60enne evita il peggio. Allertati, sul posto, arrivano immediatamente gli agenti del comandante Antonio Di Maggio che una volta ascoltate le testimonianze hanno iniziato le ricerche del mezzo pirata. 

LA CATTURA - Dopo tre ore di indagini la Renault viene scovata dagli agenti del X Gruppo Mare in via Umbero Lilloni, altezza via Bepi Romagnoni, ad Acilia, e i suoi occupanti, 3 nomadi romeni, venivano così catturati in due baracche limitrofe ad un canneto e posti in stato di fermo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria per reati connessi alla circolazione stradale. 

AUTO SEQUSTRATA - La Renault è stata sequestrata perché avente telaio e libretto contraffatti. Non solo. Il conducente aveva, inoltre, già provveduto a sostituire alcune parti di carrozzeria incidentata nel tentativo di camuffare la sua estraneità ai fatti ma questro non ha tratto in inganno gli uomini del comandante Di Maggio. 

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