Dopo la giornata di scontri e tafferugli che ha caratterizzato parte del corteo degli studenti che hanno manifestato stamattina per le vie della Capitale la questura traccia un primo bilancio. A comunicare gli esiti delle indagini delle forze di sicurezza il prefetto della Capitale Giuseppe Pecoraro: "Una giornata difficile per Roma che avrebbe potuto essere ancora più dura senza l'impegno delle forze dell'ordine".

50 FERMATI - Pecoraro che dopo aver espresso "apprezzamento per la professionalità degli operatori delle forze dell'ordine e per il lavoro del questore", traccia un bilancio degli scontri. "Sono state oltre 50 le persone fermate, sono stati sequestrati petardi, martelli, mazze, scudi e caschi, a dimostrazione del fatto che c'era chi voleva esclusivamente dimostrare con violenza il proprio dissenso". "Certamente - aggiunge - oggi c'é stato il disagio di alcuni cittadini, ma sarebbe stato ancora maggiore il disagio di tutti domani ove vi fossero stati scontri con quegli studenti che hanno più volte affrontato travisati le forze dell'ordine". "Ho piena fiducia nell'autorità giudiziaria - conclude Pecoraro - perché questi comportamenti, ove provati, siano sanzionati severamente".

TRE ARRESTI - Indagini che hanno portato sino ad adesso all'arresto di tre persone, due eseguiti dalla Digos e uno dai carabinieri. Tra questi un operaio di 39 anni arrestato dai militari sul Lungotevere dei Tebaldi. E' accusato di resistenza a pubblico ufficiale.

ARMI E PETARDI - Sono numerosi gli oggetti sequestrati dalla Polizia durante la manifestazione. Diversi scudi, scrive la questura, tre bottiglie molotov oltre a caschi, una maschera antigas, una mazzetta ed uno scalpello. Il materiale è stato recuperato nel corso di alcuni tafferugli avvenuti nei pressi di via dei Pettinari dove alcuni manifestanti utilizzando gli scudi si sono disposti con uno schieramento a “testuggine” ed hanno forzato il cordone dei poliziotti. Altro materiale è stato sequestrato nel corso della manifestazione sul LungoTevere dove ci sono stati altri “contatti” tra i manifestanti e le forze dell’ordine.