"Colpisci Roma": su WhatsApp gli ordini dell'Isis a pugile kamikaze
Sei i terroristi arrestati in un blitz tra Lombardia e Piemonte. Tra gli arrestati anche Raim Moutaharrik, un "pugile di successo conosciuto sia in Italia, che all'estero" che sarebbe dovuto morire da martire in Italia
Stavano pianificando un attentato a Roma. La firma, quella dell'Isis. Maurizio Romanelli, procuratore aggiunto di Milano a capo del pool di magistrati dell'Antiterrorismo ne è convinto.
A fornire, dalla Siria, "indicazioni di effettuare attentati nel territorio dello Stato italiano", sarebbe stato Mohamed Koraici, marocchino residente a Bulciago in provincia di Lecco, partito per i territori occupati dal Califfato circa un anno fa insieme alla moglie la 39enne italiana Alice Brignoli, e ai tre figli della coppia.
Koraichi, su WhatsApp, dava indicazioni a tre dei quattro aspiranti terroristi, tutti marocchini con cittadinanza italiana, arrestati giovedì mattina in un'operazione delle questure di Lecco e Varese e dei carabinieri del Ros, coordinata dalla procura di Milano, che ha chiesto e ottenuto dal Gip di Milano, Manuela Cannavale, la custodia cautelare per il reato di "associazione con finalità di terrorismo internazionale".
Tra gli arrestati anche Raim Moutaharrik, un "pugile di successo conosciuto sia in Italia, che all'estero". Moutaharrik aveva deciso di andare in Siria e di portare con sé sua moglie, anche lei arrestata, e i suoi figli di due e quattro anni. Sul pugile, Koraichi "aveva scommesso molto. Quasi tutto".
Attraverso un messaggio vocale su WhatsApp, ad aprile, Koraichi chiedeva al pugile di morire da martire in Italia. Nel mirino dell'Isis c'era Roma, che i jihadisti avevano individuato come obiettivo perché "sede del pellegrinaggio dei cristiani". La Digos e il Ros, però, sono riusciti a fermarlo prima che lasciasse la provincia di Lecco per raggiungere la Siria o Roma.
LEGGI SU MILANOTODAY IL RESTO DELLA NOTIZIA
