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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Tor di Quinto / Viale di Tor di Quinto

Scontri finale Coppa Italia a Roma: arrestato 'Genny 'a Carogna'

I provvedimenti cautelari eseguiti dalla Digos anche nei confronti di altri quattri ultras del Napoli. Diversi i reati contestati

Cinque provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti Ultras del Napoli fra i quali Gennaro De Tommaso, detto 'Genny La Carogna'. Questo quanto eseguito all'alba dalle Digos delle Questure di Roma e Napoli. Nell’ordinanza applicativa delle misure cautelari, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Roma su richiesta dei Pubblici ministeri Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio della Procura della Repubblica della Capitale, vengono contestati, a vario titolo, diversi reati verificatisi lo scorso 3 maggio, in occasione della finale di Coppa Italia giocata all'Olimpico tra Napoli e Fiorentina.

ULTRAS A PIAZZA MAZZINI - In particolare le cinque ordinanze riguardano alcune tensioni che si sono verificate intorno alle 17 quando un centinaio di ultras partenopei si concentrarono in piazza Giuseppe Mazzini, circa un'ora prima dei tafferugli di viale di Tor di Quinto nei quali perse la vita Ciro Esposito. A spiegare come gli investigatori siano arrivati all'esecuzione dei quattro obblighi di firma e all'esecuzione di arresti domiciliari per De Tommaso il dirigente della Digos Roma Diego Parente nel corso di una conferenza stampa tenuta alla Sala Prisco della Questura di Roma.

TENSIONI FUORI LO STADIO - Ad incastrare il gruppo di Ultras alcuni video ripresi dalla polizia scientifica prima dell'inizio del match. Nelle immagini, spiegano ancora gli investigatori, si notano un centinaio di ultras del Napoli "senza vessilli, con il volto travisato da scaldacollo e sciarpe, ed armati di aste di bandiere". Un gruppo "che si è materializzato improvvisamente in un luogo dove non era prevista la loro presenza", con i tifosi Azzurri radunati in una "zona limitrofa a quella destinata al transito dei tifosi della Fiorentina diretti verso lo stadio, evidentemente con l’intenzione di aggredire questi ultimi, come peraltro testimoniato dal travisamento di alcuni di essi e dal possesso di aste ed altri oggetti atti ad offendere".

Finale Coppa Italia: scontri in piazza Mazzini

GENNY 'A CAROGNA - Ad inquadrare il gruppo e a capo del cordone il 38enne 'Genny 'a Carogna' con le immagini che ne indicano il ruolo di "leader" che incita il centinaio di tifosi, riconosciuti come partenopei solamente per via dell'accento dialettale con il quale comunicavano tra di loro. Immagini che "come evidenziato dagli stessi video e testimoniato dal personale operante, evidenziando la sua indiscussa leadership e, quindi, un’altrettanto evidente responsabilità negli episodi illeciti che si sono concretizzati in quella circostanza".

DA PIAZZA MAZZINI A PONTE MILVIO - Degli attimi concitati che hanno richiesto l'intervento delle forze dell'ordine a piazza Mazzini, percorso individuato tra l'altro per l'arrivo dei tifosi della Fiorentina. Dei momenti di tensione durante i quali le forze dell'ordine "hanno evitato un possibile attacco ad un bus di tifosi provenienti da Firenze". Arrivata la celere si sono poi registrate delle tensioni con lancio di artifizi pirotecnici e "resistenza aggravata" nei confronti delle forze dell'ordine. Incanalati in un percorso di sicurezza il gruppo di ultras napoletani è stato poi 'scortato' sino a Ponte Milvio evitando il contatto con la tifoseria 'Viola'.

VIDEO | Gli Ultras del Napoli 'inquadrati' a piazza Mazzini

"SPEZIALE LIBERO" - Il secondo episodio è quello, già noto, che ha avuto luogo  all’interno dello stadio Olimpico, quando lo stesso De Tommaso, indossando una maglietta recante le scritte “Speziale libero” e “Libertà per gli Ultras”, ed un altro tifoso (Massimiliano Mantice) si sono posizionati sulla vetrata divisoria fra la curva nord ed il campo di calcio di fatto determinando, con le loro condotte, una concreta situazione di pericolo per l’ordine pubblico che si è ripercossa anche sull’inizio della competizione sportiva. Per tale episodio costoro erano già stati destinatari di provvedimento Daspo emesso dalla stessa Digos romana.

 I REATI CONTESTATI - In particolare i cinque Ultras del Napoli sono ritenuti responsabili di concorso in resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 codice penale) ed altre fattispecie previste dalla normativa speciale sulle competizioni sportive, in particolare l’art. 6 bis legge 401/1989 – “Lancio di materiale pericoloso ed invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive” e, solo a carico del De Tommaso, l’art. 2 bis legge 41/2007 “divieto di striscioni e cartelli incitanti alla violenza o recanti ingiurie o minacce” (in riferimento all'esposizione della maglietta con la scritta "Speziale Libero").

SCONTRI FINALE COPPA ITALIA - L’ordinanza, si legge nella nota delle Questure di Roma e Napoli, "fa riferimento a condotte criminose, ulteriori a quelle in cui ha perso la vita Ciro Esposito, che hanno caratterizzato il prepartita della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina dello scorso 3 maggio, sia all’esterno dello stadio – alcuni episodi di resistenza nei confronti degli operatori di Polizia da parte di un gruppo di circa 100 ultras capeggiato da De Tommaso Gennaro, che all’interno del plesso sportivo". Le misure cautelari sono state emesse nei confronti di Gennaro De Tommaso, Genny Filacchione, Salvatore Lopresti, Mauro Alfieri e Massimiliano Mantice .

"MASSIMO SFORZO" - I cinque provvedimenti arrivano dunque a distanza di quasi 5 mesi dai fatti della finale di Coppa Italia ed aprono una nuova parentesi sui tafferugli avvenuti prima e durante la finale di Coppa Italia dell'Olimpico. Un'indagine presentata con soddisfazione dalle Digos di Roma e Napoli: "Con queste ordinanze - ha concluso il dirigente della Digos di Roma Diego Parente - vogliamo dare un'idea di giustizia in relazione a quanto accaduto lo scorso 3 maggio. Un provvedimento cautelare importante in quanto preludio ad un Processo e ad un'eventuale possibile condanna".

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