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Cronaca Anagnina / Via Salvatore Barzilai

Raid al Roxy bar: Antonio Casamonica condannato a 7 anni. C'è aggravante mafiosa

Casamonica e altre tre persone, a Pasqua del 2018 hanno aggredito e picchiato una ragazza disabile, il barista romeno e poi hanno distrutto il locale

Antonio Casamonica è stato condannato a sette anni di reclusione. E' stato accusato di lesioni e violenza privata aggravate dal metodo mafioso dai giudici della sesta sezione penale del Tribunale di Roma per avere aggredito la disabile Simona Rossi, durante il raid dello scorso 1 aprile nel Roxy Bar di via Salvatore Barzilai.

Ad ottobre dello scorso anno Alfredo, Vincenzo ed Enrico Di Silvio erano già stati condannati per lo stesso episodio con rito abbreviato e anche in quella circostanza il tuo aveva attribuito l'aggravante del metodo mafioso. Il pm Giovanni Musarò aveva chiesto una pena di sette anni e quattro mesi e tre anni di libertà vigilata dopo l'espiazione della pena. I quattro furono arrestati a maggio dell'anno scorso.

I fatti risalgono al pomeriggio dell'1 aprile 2018. Antonio Casamonica e Alfredo Di Silvio, infastiditi con il barista poiché in quel momento non li stava servendo, si erano rivolti ad una cliente che era in fila alla cassa per pagare un caffè, dicendole "questi rumeni di merda non li sopporto proprio". Irritati dal fatto che la donna avesse preso le difese del titolare del bar, Antonio Casamonica le sfilava gli occhiali che indossava, mentre Alfredo Di Silvio la picchiava con la cinta.

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Nonostante la vittima avesse supplicato i due di cessare la violenza, i due hanno continuato, imperterriti, con la loro azione. Alfredo Di Silvio ha continuato ad aggredirla prendendola per il collo e dandole dei violenti calci sul ventre, facendola rovinare più volte in terra. L'ha poi schiaffeggiata, costringendola in un angolo del bar, stringendole il collo e la gola con entrambe le mani fino. 

Dopo essersi divincolata, la ragazza è riuscita a prendere il proprio telefono cellulare per chiamare i soccorsi ma l'apparecchio le fu strappato dalle mani. Solo dopo aver supplicato Alfredo Di Silvio, rassicurandolo che non avrebbe chiamato la Polizia, la situazione è tornata alla calma.

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