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Cronaca

Umberto I: “Intervenire subito, altrimenti l'alternativa è la chiusura”

Il commissario della struttura invoca aiuto: “Dobbiamo chiedere necessariamente una proroga. Sei mesi non bastano, ci vogliono almeno due anni per spostare la rete del vapore"

Allarme per il policlinico Umberto I: i finanziamenti non bastano e i tempi per la ristrutturazione delle gallerie ipogee si allungano. Il degrado dell'ospedale non sembra arrestarsi e il commissario della struttura invoca aiuto, infatti “bisogna intervenire subito, altrimenti l'alternativa è la chiusura". Nonostante i 30 milioni di finanziamenti dalla Regione Lazio (rispetto ai 40 previsti) per i lavori di messa in sicurezza del Policlinico, l'ospedale è destinatario di due finanziamenti: uno di 103 mln bloccato dal 2001.

Dei finanziamenti regionali, 16 sono stati usati per le gallerie ipogee. Stringono i tempi per la ristrutturazione dei sotterranei, che dovrebbe avvenire entro i prossimi sei mesi, secondo quanto richiesto da Procura e Ispettorato del lavoro, ma sulle gallerie ipogee "dobbiamo chiedere necessariamente una proroga - ha avvertito il commissario Domenico Alessio - Sei mesi non bastano, ci vogliono almeno due anni per spostare la rete del vapore". Alessio ha spiegato che "la Regione ha messo a disposizione, per adesso, 30 milioni per i primi interventi di messa in sicurezza per la rete fognaria, quella idrica, le strutture di alcuni padiglioni e il Pronto Soccorso. Comunque non bastano, in totale servirebbero 54 milioni".

L'ospedale, da sempre al centro di polemiche ed episodi allarmanti, anche negli ultimi tempi è stato alla ribalta delle cronache a causa di un corto circuito all'impianto anticendio proprio nelle gallerie, che alcune settimane fa causò un denso fumo costringendo il personale medico ad evacuare diversi pazienti. Tra le priorità che verranno inserite nel Master Plan, da consegnare alla Regione Lazio e al Ministero della Salute venerdì 3 agosto, ci sono la ristrutturazione e il taglio dei posti letto. Il rettore dell'università La Sapienza, Luigi Frati, ha spiegato che "non si può certo tagliare solo sul pubblico. L'Umberto I dovrebbe passare da 1.300 posti a 900. Cercheremo di evitare questa perdita usando una struttura esterna. Di certo sappiamo che non sarà possibile sfruttare l'ex Regina Elena".

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