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Cronaca

Terrorismo, Gabrielli: "Falsi allarmi? Dobbiamo verificare tutto"

Così il prefetto in Roma in occasione della presentazione di Infogiubileo: "Ci sarà un'escalation man mano che ci si avvicina ad eventi che per loro natura raccolgono l'attenzione morbosa da parte di soggetti che hanno interessi diversi"

L'attenzione sul rischio attentati va tenuta alta perché, per la sicurezza dei cittadini, "non si sottovaluta niente". Dopo giorni di ripetuti allarmi bomba, il motivo lo spiega il prefetto di Roma Franco Gabrielli: "Ci possono essere cento falsi allarmi. E poi il centunesimo si rivela vero. Non potendolo sapere io non mi sognerò mai di dire alla forze di polizia di non vagliare e verificare tutto" ha spiegato in occasione della presentazione di Infogiubileo, il sistema di informazione radio dedicato al grande evento religioso. 

Proprio oggi infatti "trovano applicazione le misure di sicurezza contenute nell'ordinanza disposta dal questore per il Giubileo" ha spiegato il prefetto. Dall'aumento degli uomini in campo per il controlli nei luoghi caldi, compresi quelli della movida e i trasporti, all'impiego di dispositivi elettronici per il filtraggio dei grandi eventi (qui il piano completo). Misure "ancora più stringenti" ma, ha assicurato Gabrielli, che non cambieranno "nulla dal punto di vista delle libertà e dei diritti dei cittadini perchè tutte queste disposizioni sono a normativa vigente. Stiamo solo usando gli strumenti che il nostro ordinamento ci mette a disposizione". 

Il prefetto di "scusa" con romani, pellegrini e turisti per i disagi che la lunga sequenza di falsi allarmi, soprattutto quelli nelle stazioni della metropolitana, ha creato. "Se questo ha creato disagio la colpa non è del sistema ma di queste persone. Mi scuso con i romani, i pellegrini e i turisti ma questa è la dimostrazione che esiste una sicurezza". La colpa quindi è di chi segnala falsi allarmi che poi, per sicurezza, non è possibile evitare di controllare. Gabrielli prevede che la situazione non si risolverà, anzi.

"La mamma degli imbecilli è sempre incinta" ha aggiunto Gabrielli "chiedo alla stragrande maggioranza delle persone, che hanno raziocinio, di comprendere che certe cose ci saranno e ci sarà un'escalation man mano che ci si avvicina ad eventi che per loro natura raccolgono l'attenzione anche morbosa da parte di soggetti che hanno interessi per i motivi più disparati. Perchè in queste situazioni c'è lo psicopatico, lo psicolabile, chi crea confusione, chi vuole testare la risposta del sistema, c'è un mondo dietro... e l''intelligenza sta nel vivere queste cose per quelle che sono cercando di marginalizzare questi fenomeni". 

C'è quindi la psicosi che questi continui allarmi possono suscitare nei cittadini, e c'è la minaccia terroristica da prevenire. Per Gabrielli la soluzione non è la militarizzazione della città. "Se qualcuno pensa che il controllo sia la camionetta con i militari h24 lo invito a calcolare quanti luoghi sensibili, come scuole e musei la nostra Capitale vanta. Neanche l'esercito Usa potrebbe garantire questa sorveglianza e sarebbe esso stesso un motivo di sconfitta. Avremmo più militari che cittadini" ha affermato Gabrielli. "A me interessa di più che i soggetti che non si vedono lavorino per non farci assistere a fatti come quelli di Parigi. Il questore ha disposto una serie di servizi itineranti che mettono al centro tutti i luoghi di aggregazione, che hanno la nostra massima attenzione, ma da qui a parlare di presidi non solo non è umanamente possibile ma sarebbe essa stessa una sconfitta prima di iniziare il confronto". 

"La battaglia contro il terrorismo non si vince o si perde per la presenza in strada di poliziotti, carabinieri, finanzieri e militari ma per il sistema di sicurezza nel suo complesso che vede l'attività non visibile come la principale" ha continuato. "La differenza non la fa il numero di agenti schierati ma la loro disposizione sul territorio, la capacità di reazione e la capacità di impedire che certi eventi accadano". 
 

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