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Cronaca Fiumicino

"C'è una bomba in banca", traffico bloccato e locali evacuati. Ma era un falso allarme

Sul posto il nucleo antisabotaggio e le unità cinofile. Il Sindaco Montino: "Gesto tanto grave quanto stupido"

La chiamata anonima è stata fatta direttamente all'istituto di credito di Isola Sacra: "C'è una bomba in banca". Questo quanto ha fatto scattare l'allerta con l'intervento sul posto del nucleo antisabotaggio e delle unità cinofile dei carabinieri. Per fortuna un falso allarme, ma la paura non è mancata. A denunciare l'accaduto il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, con la notizia confermata dai carabinieri del Comune aeroporutale intervenuti sul posto. 

In particolare l'allarme bomba è scattato alla Banca Popolare di Milano. Come comunicato dal Sindaco Montino: "Un paio di ore fa un falso allarme bomba ha messo in allerta tutta la zona della Madonnella, a Isola Sacra”. “Una telefonata aveva annunciato la presenza di un ordigno dentro la banca accanto alla farmacia comunale – spiega ancora il Sindaco -. Il direttore, naturalmente, ha immediatamente allertato i Carabinieri che hanno provveduto a fare evacuare sia la banca, sia la farmacia, sia l’area circostante”.

“I controlli eseguiti dai Carabinieri e dalla squadra cinofila, per fortuna, non hanno trovato nulla. Sul posto erano già pronti gli artificieri – prosegue Montino -. Il traffico su via della Scafa la Polizia Locale ha bloccato deviandolo su via Coni Zugna per tutto il tempo delle necessarie verifiche. Intorno alle 14.15, la situazione è tornata alla normalità. Ora anche la farmacia ha potuto riaprire”.

 “Ringrazio i carabinieri per l'intervento tempestivo ed efficiente, come sempre. Ma voglio esprimere tutta la mia condanna verso chi ha provocato tutto questo gettando nel panico tutta la zona – conclude il sindaco -. Un gesto tanto stupido quanto grave. Mi auguro che le autorità competenti risalgano all'autore della telefonata e che costui paghi le conseguenze di questo gesto davvero inqualificabile".

Un falso allarme bomba che non interrompe gli accertamenti dei carabineiri, che indagano per risalire all'autore della chiamata, che, qualora venisse identificato, verrà denunciato per "procurato allarme". 

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