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Cronaca Fiumicino

Truffa bio a Fiumicino: erboristeria vende alimenti scaduti e prodotti con etichette contraffatte

Le verifiche da parte del NAS dei carabinieri hanno riguardato anche la commercializzazione di maschere e costumi per il carnevale potenzialmente dannosi per la salute

Vendeva alimenti scaduti e prodotti erboristici con etichette contraffatte. A smaschera la truffa bio i carabinieri del NAS impegnati in alcuni controlli negli esercizi commerciali del litorale di Fiumicino. Proprio nel Comune aeroportuale, a conclusione di alcune verifiche in una erboristeria, i militari hanno segnalato all'Autorità Giudiziaria il titolare dell'attività commerciale ritenuto responsabile della detenzione, per la successiva vendita, di prodotti erboristici con segni distintivi ed etichette contraffatte. 

Al termine delle ispezioni gli uomini del Nucleo Anti Sofisticazione dell'Arma hanno sequestrato 20 confezioni di preparati erboristici e 115 confezioni di alimenti a base di prodotti erboristici risultati poi scaduti. Oltre alla denuncia il titolare è stato sanzionato per circa 3mila euro.

Controlli a Fiumicino che hanno interessato anche altre attività commerciali. In particolare in un negozio di casalinghi sono state trovate e sequestrate 35mila confezioni, fra cartine e filtri per tabacco, non soggette ai Monopoli di Stato.

NAS carnevale sicuro 1-2

Le ispezioni hanno riguardato anche i prodotti in vendita per le sfilate di carnevale con i militari dell'Arma che hanno tolto dal mercato maschere, abiti e prodotti per il carnevale tutti privi del marchio CE e potenzialmente dannosi per la salute. Cinque le attività controllate fra Ostia e Roma. Nel complesso i NAS hanno sequestrato 650 articoli irregolari (tutti Made in China), per un valore di circa 9mila euro. 

Le verifiche hanno inoltre riguardato anche alcune attività per la somministrazione di bevande ed alimenti. In tale ambito a Frascati il NAS ha constatato in un ristorante delle carenti condizioni igienico-sanitarie e soprattutto la mancanza di approviggionamento idrico. In pratica il ristorante non aveva allaccio alla condotta idrica comunale e utilizzava acqua conservata in alcune taniche di plastica. 

Per tale motivo, su disposizione della Asl Roma 6, si è provveduto alla chiusura temporanea del ristorante sia per la mancanza di acqua corrente ma anche per la presenza di sporcizia nei locali, con il titolare sanzionato per 3mila euro. 

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