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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Finisce l'emergenza Nord Africa: a Roma 1200 rifugiati fuori dai centri

Il totale nel Lazio è di 1709 persone, in tutta Italia sono circa 13mila

A distanza di due anni, il Ministero dell'Interno chiude l'emergenza 'Nord Africa'. La proroga non è stata rinnovata e dal primo marzo i profughi dovranno lasciare le strutture in cui sono stati accolti fino ad adesso. La notizia riguarda tutta Italia, per un totale di 13 mila persone, e a Roma, secondo quanto dichiarato dal sindaco di Roma sono 1200 gli immigrati coinvolti su un totale di presenze nel Lazio di 1709 (anche se il numero di posti a disposizione è di gran lunga superiore: 4892). "Non è una bella notizia e in particolare non lo è per la nostra citta" ha denunciato il primo cittadino in un video pubblicato sul suo blog. Queste persone "perdono la qualifica di rifugiati politici e perdono ogni assistenza dello Stato''.

La paura del sindaco è che nessuno sa che fine faranno. Per questo Alemanno si appella al Governo chiedendo di farsi carico dell'emergenza. Non è la prima volta che Alemanno lancia l'allarme sul tema: "Abbiamo già mandato tantissime lettere al ministro dell'Interno e a tutte le autorità, delle risposte chiare, non basta che lo Stato scarichi sui Comuni, e in particolare su quello di Roma, queste difficoltà".

I 1200 rifugiati accolti all'interno dell'emergenza Nord Africa, secondo quanto dichiarato dal sindaco Alemanno vanno ad aggiungersi ai "1.400 rifugiati politici nei nostri 25 centri di assistenza e 2.954 minori non accompagnati anch'essi immigrati''. Per quanto riguarda quest'ultimi il sindaco, qualche giorno fa, in occasione della denuncia dei tagli ai comuni da parte del governo, aveva già chiesto un aiuto economico al governo. La Spesa per accogliere i minori è "di circa 25,5 milioni di euro di cui solo 2 rimborsati dallo Stato".

La preoccupazione di Alemanno è che queste persone rimangano a Roma senza lavoro e senza un posto dove stare. "Oltre a questi esistono circa 1.800 persone nei tanti Hotel Africa, i cosiddetti 'palazzi occupati', che da tanti anni non vengono sgombrati dalla polizia e sono persone che stanno nel nostro territorio, vivono di mezzi di fortuna e non hanno nessuna chiara collocazione dal punto di vista giuridico". Alemanno fornisce anche i numeri: i rifugiati "sono in totale circa 7.300, di cui una parte viene assistita da noi mentre un'altra parte è priva di assistenza''.

Intanto è scoppiata la polemica sulle modalità di 'liquidazione' dei rifugiati. "Bisogna capire come si gestiscono soggetti deboli che debbono essere assolutamente difesi, ma è anche necessario dare risposte ai Comuni e alle Prefetture'' ha affermato a riguardo il delegato Anci all'Immigrazione, Flavio Zanonato che ha proposto di aumentare l'accoglienza del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Critica anche l'Unione sindacale di base in particolare verso le "misure per favorire percorsi di uscita" che consistono in 500 euro pro capite per chiunque deciderà di tornare in patria. "Le misure per favorire percorsi di uscita sono una scelta miope e fuori da ogni logica di tutela dei richiedenti e dei profughi", ha detto Soumahoro Aboubakar, responsabile nazione immigrazione dell'Usb.

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