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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nababbo sfruttando una escort: fino a 8 appuntamenti a sera, il tariffario dell'aguzzino di Centocelle

Le indagini della Polizia Locale sono cominciate dopo la denuncia di una giovane donna. In manette per sfruttamento della prostituzione un uomo di 34 anni

Costringeva una giovane ragazza anche ad 8 rapporti sessuali a notte e con i soldi della sue prestazioni conduceva una vita da nababbo accompagnandola agli appuntamenti in Jaguar ed in Bmw. A rendere un inferno la vita di una donna di 32 anni romena, un suo connazionale di 34 anni, arrestato dagli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale per sfruttamento della prostituzione.

Agghiaccianti i dettagli emersi dalle indagini concluse dai 'caschi bianchi' romani. Era infatti proprio il 'magnaccia' ad organizzare nel dettaglio l'attività di meretricio della donna. Prestazioni sessuali che venivano pubblicizzati su siti di incontri con un vero e proprio tariffario.  Da 120 a 150 Euro, sino ad arrivare a 250 per un incontro fuori città o con due uomini. Questo il 'listino prezzi' stabilito dall'uomo residente nella zona di Centocelle che costringeva la donna a prostituirsi con vessazioni, umiliazioni e minacce di morte a lei ed ai suoi familiari. 

Le indagini sono cominiciate lo scorso anno, quando i 'caschi bianchi' dei Gruppi  GPIT (Gruppo Pronto Intervento Traffico) e del Rocs (Reparto Operativo Coordinamento e Supporto) del Comando Generale hanno raccolto le prime testimonianze di una delle donne sfruttate, una 32enne di nazionalità romena, che aveva subito violenze ed umiliazioni, oltreché  minacce di ritorsioni sulla propria vita e su quella della madre, nel caso in cui si fosse sottratta all’attività di meretricio e  non avesse corrisposto i relativi introiti.

Grazie alle attività investigative degli agenti, tramite intercettazioni e appostamenti, è stato possibile scoprire il giro di sfruttamento e di affari messo in atto da sul aguzzino. Fondamentale è stata la raccolta di elementi di prova legati alle numerose utenze telefoniche in uso allo sfruttatore, alle quali erano associati annunci che pubblicizzavano escort e facevano riferimento ad espliciti incontri a pagamento da effettuarsi in hotel o a domicilio, con prezzi variabili in base al tempo, ai servizi prestati con il cliente e alla distanza del luogo convenuto per l’incontro. 

Una delle vittime, la vittima che ha denunciato l'uomo, era obbligata ad avere fino a 8 appuntamenti diversi a notte e veniva accompagnata dal suo aguzzino ai vari incontri. A lui doveva consegnare tutti gli introiti ricavati, senza poter tenere nulla in tasca.  

Sulla base delle dichiarazioni della vittima e dagli esiti delle indagini è emerso che lo sfruttatore viveva e si manteneva con i proventi che ricavava dalle donne che picchiava, umiliava e costringeva a prostituirsi.  

Tutto il giro di denaro veniva gestito in contanti,  in modo tale da evitare di lasciare tracce dirette che potessero consentire alla magistratura di pervenire alla confisca del denaro illecitamente accumulato. 

L’uomo, che ha adottato condotte violente, sovrastato e prevaricato la personalità e la dignità di molte donne, ora è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e dovrà scontare la sua pena nel carcere romano di Regina Coeli. 
 

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