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Cronaca Boccea / Via di Boccea, 173

Cornelia: vigilesse aggredite e minacciate col coltello da un venditore ambulante

E' accaduto all'altezza del civico 173 di via di Boccea. L'aggressore messo in fuga da una terza agente intervenuta in ausilio delle colleghe prese di mira

Aggredite e minacciate con un coltello. Questo quanto accaduto in zona Cornelia a tre vigilesse prese di mira da un ambulante che vendeva coltelli in zona Cornelia. Il fatto è accaduto alle 12:30 di questa mattina all'altezza del civico 173 di via di Boccea, mentre le agenti stavano procedendo ad effettuare il sequestro del banchetto irregolare. Poi l'aggressione, con l'uomo che ha raccolto da terra un borsone contenente altri coltelli cominciando a colpire due delle 'pizzardone' presenti sul posto. Lo rende noto il segretario romano del Sulpl Stefano Giannini

MINACCE COL COLTELLO - Una situazione di tensione con l'ambulante che, dopo aver colpito le due vigilesse con il borsone, ha estratto un coltello dallo stesso minacciando ulteriormente le agenti del XIII Gruppo Aurelio della Polizia Locale di Roma Capitale. Una potenziale minaccia sventata dalla terza vigilessa presente in via di Boccea, che, dopo aver evitato l'aggressione fisica, ha afferrato una delle assi che sorreggevano il banchetto utilizzando come se fosse un bastone distanziometro che "seppur previsto nel regolamento - scrive ancora Giannini - ancora non ci è stato fornito".

AUSILIO DEL COLLEGHI - Poi l'arrivo dei colleghi in ausilio delle vigilesse aggredite, come spiega Paolo Carbonari, dirigente sindacale del Sulpl del XIII Gruppo Aurelio: "Nel momento in cui la collega ha chiesto ausilio con il proprio telefono l'ambulante è però riuscito a darsi alla fuga facendo perdere le proprie tracce tra le numerose persone presenti".

"BORSELLATE" - Una ennesima aggressione che ha trovato il commento ironico di Stefano Giannini: "Per descrivere le aggressioni che subiamo siamo costretti a coniare il neologismo borsellate (borsate+coltellate) così come il Sindaco Marino è costretto ad inventarsi norme contrattuali astruse per potere consentire alla Polizia Locale di esercitare il suo ruolo. Per questo chiediamo al Sindaco Marino - conclude il segretario romano del Sulpl - di rifiutare di scrivere un contratto adatto ad un passacarte ma obblighi invece il Governo a quella riforma della Polizia Locale che il Consiglio d'Europa ci chiede dal 2004, e che prevede la parificazione contrattuale con le altre polizie statali".

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