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Cronaca

Roma Lido, schifo senza fine: il treno si guasta e i passeggeri aggrediscono il macchinista

Ciliegina su un pomeriggio di ordinaria vergogna è stata l'aggressione ad un macchinista 60enne. Il treno presentava anomalie già in partenza. A Magliana il guasto, la richiesta di evacuare il treno e la rivolta dei passeggeri

Due treni in servizio su undici, un servizio navetta a supporto insufficiente, personale ridotto all'osso causa carenze croniche ("siamo sotto organico di 40 unità", raccontano i macchinisti) e ferie. Gli ingredienti per un pomeriggio di ordinaria vergogna ieri sulla Roma Lido c'erano più del solito. Mancava, come ciliegina sulla torta, l'aggressione ad un macchinista. Purtroppo bisogna registrare anche quella. E' accaduto a Magliana, tra le 17 e le 18. Vittima un lavoratore di 60 anni che, dopo aver ricevuto una manata in faccia da un passeggero, è caduto all'indietro, battendo la testa. Trasportato all'ospedale è stato sottoposto a tac ed ha dovuto indossare il collare. Per lui otto giorni di prognosi, per la Roma Lido uno "schifo" che sembra non aver fine. 

Ma riavvolgiamo il nastro e raccontiamo quanto accaduto perché dietro la storia di quest'aggressione c'è tutta l'esasperazione di questi giorni. Ieri, come detto, è stato un pomeriggio difficile. Tra le 17 e le 18 in servizio sull'intera linea c'erano appena due treni. In banchina viaggiatori giustamente esasperati. In questa situazione il macchinista arriva a Porta San Paolo. A questo punto raccontiamo operazioni che vengono di solito fatte e che spiegano come il badge sia in uso già da tempo e faccia parte già della routine.

Il primo step è quello appunto del badge. Il macchinista dice in sostanza "sono in servizio". Secondo step: il macchinista riceve il foglio di servizio e il cellulare. E' una seconda vidimazione di presenza nei fatti. Arriviamo al terzo step, la presa in carico del treno. Il macchinista visiona il convoglio, ne verifica le funzionalità e ne assume la responsabilità.

Cosa è successo ieri? Il macchinista, poi rimasto vittima dell'aggressione, ha percepito delle anomalie ed ha fatto presente di non essere in grado di partire in quelle condizioni. Di fatto però la situazione sulla linea ha spinto le forze dell'ordine a chiedere di partire ugualmente. Così è stato. A Magliana però l'anomalia si è trasformata in guasto. Il macchinista ha fermato il treno ed ha dato l'annuncio dell'evacuazione. 

Da lì la rivolta. Scesi dal treno ne è nata una colluttazione. Il conducente ha aperto la porta e proprio in quel frangente è stato raggiunto da una manata. Una spinta che l'ha fatto cadere indietro e battere la testa. 

Un'aggressione punta di un'esasperazione destinata a continuare. Ma cosa sta succedendo? Lo spiega un macchinista di quella che è stata denominata dai pendolari la "Feccia del Male" a RomaToday. "Non stiamo facendo nessuno sciopero bianco. Ci stiamo attenendo semplicemente al regolamento. E' la legge che ci dice di non uscire se il treno non ha aria condizionata. E' la legge che ci dice che se il treno non è pulito non è possibile uscire. E' la legge che indica che le luci devono funzionare. Siamo sotto organico di quaranta persone e sinora tutta la baracca ha retto grazie ai turni straordinari. Turni a cui ora non siamo più disponibili".

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