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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Fidene / Via Radicofani

Ubriaco al bar pretende ancora da bere, al rifiuto danneggia locale e aggredisce agenti

In aiuto all'uomo è intervenuta anche la sorella, poi arrestata per resistenza e minacce a pubblico ufficiale

Ubriaco al bar ha preteso ancora da bere, al rifiuto del titolare ha però dato in escandescenza cominciando a danneggiare il locale ed a molestare clienti e proprietario dell'esercizio commerciale. In suo aiuto è poi arrivata la sorella, che si è scagliata contro i poliziotti allertati dal commerciante. E' accaduto poco dopo le 21:00 di domenica 22 dicembre a Fidene.

I fatti hanno cominciato a prendere corpo all'interno di un bar di via Radicofani, strada principale dell'ex borgata del IIII Municipio Montesacro dove un 35enne, già ubriaco, ha cominciato a molestare i clienti. L'uomo pretende da bere ma, vista la sua situazione, il barista, un cittadino del Bangladesh di 26 anni, glielo nega. Un "no" che scatena le furie del cliente che comincia a danneggiare gli arredi del bar ed a molestare i presenti. 

Viene allertata la centrale operativa del 112 e sul posto arrivano gli agenti delle Volanti della polizia che oltre al 35enne trovano una donna, che riferisce loro di essere la sorella del cliente molesto. I poliziotti provano a riportare l'uomo alla calma ma questi reagisce e, dopo essersi rifiutato di fornire loro i documenti, comincia ad apostrofare in maniera pesante sia i poliziotti che i presenti (colpevoli a suo avviso di aver chiamato la polizia). 

A dare manforte all'uomo anche la sorella, una 40enne, che aggredisce e minaccia a sua volta i poliziotti. Nel frattempo arrivano sul posto le ambulanze del 118 ma fratello e sorella non gradiscono l'arrivo del personale medico e proseguono con il loro atteggiamento aggressivo. In particolare il fratello che con un calcio rompe la porta vetrata del bar procurandosi dei tagli e delle ferite mentre la sorella si scaglia contro i poliziotti.

Non senza difficoltà gli agenti riescono a far salire il 35enne sull'ambulanza, che lo porta poi all'ospedale Sant'Andrea dove viene sottoposto ad un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) per poi essere denunciato in stato di liberà per resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale, reati per i quali la sorella, accompagnata ed identificata negli uffici del Commissariato Fidene-Serpentara, viene invece arrestata con i due agenti refertati poi in ospedale per le ferite riportate nel corso dell'intervento. 
 

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