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Cronaca

Affittopoli e Svendopoli: si va verso l'apertura di un fascicolo in procura

Nei giorni scorsi alcuni giornali hanno rilanciato il caso di appartamenti in zone di pregio a Roma affittate o vendute a prezzi stracciati. Come per Parentopoli la procura ha deciso di vederci chiaro

In un modo del tutto simile a Parentopoli esplode anche a Roma, dopo Milano, affittopoli, ovvero il caso di appartamenti in zone di lusso della Capitale affittate a vip e politici a prezzi ampiamente al di sotto del mercato. Come accaduto per i casi di assunzioni all'Atac e all'Ama è stata la stampa a far emergere lo scandalo. E come per Parentopoli la procura ha deciso vederci chiaro, tanto che si prospetta l'apertura di un fascicolo.

A partire da oggi gli inquirenti, sulla base di notizie pubblicate in questi giorni da diversi quotidiani, si riuniranno per valutare le modalità degli accertamenti da eseguire. Quindi sarà aperto un fascicolo processuale.

L'OGGETTO DELL'INDAGINE
- Nel mirino di piazzale Clodio finirà la verifica di presunte assegnazioni a prezzi agevolati, ad inquilini eccellenti, di appartamenti, ma anche altre tipologie di stabili, di proprietà, tra l'altro, della Regione Lazio e di enti come il Sant'Alessio, l'Isma, l'Istituto di Santa Maria in Aquiro, fino all'Istituto romano di San Michele. Saranno quindi acquisiti gli elenchi degli assegnatari e valutata la congruità dei canoni pagati rispetto al valore di mercato degli immobili occupati.

SABATO -  Il caso è esploso in tutta la sua virulenza nella giornata di sabato quando il quotidiano La Repubblica ha pubblicato “l'elenco top secret dei signori di Affittopoli”. Scrive il quotidiano del gruppo L'Espresso: “Gioielli, case da spettacolo, affacciate su cartoline immortali della città, affittate a canoni ridicoli. Elenchi con nomi, cognomi, metri quadrati e cifre da pagare mensilmente. Degli appartamenti di proprietà della Regione e di enti proprietari di immensi patrimoni, dal Sant'Alessio all'Isma, l'Istituto di Santa Maria in Aquiro, fino all'Istituto romano di San Michele. Tabulati con stilisti, parenti di politici, assessori alla casa, costruttori, società, hotel.
Qualche esempio? L'assessore alla Casa del Comune e deputato europeo del Pdl Alfredo Antoniozzi, in piazza Campitelli, di fronte alla Rupe Tarpea paga 2.143 euro per 123 metri quadrati, la stilista Laura Giordano nelle centralissima via Gesù e Maria va a 1500 euro, il costruttore Pierluigi Toti in via delle Muratte 957 euro per 96 metri quadrati”.

DOMENICA – Ieri è invece toccato a Elena Panarella su Il Messaggero tirare fuori il caso “Svendopoli”, ovvero case di pregio, in quartieri centrali e semicentrali di Roma, messe in vendita a prezzi molto lontani dalle quotazioni di mercato dal Comune e dall’Ater. “Un appartamento di 96 metri quadrati in via Oslavia (a due passi da piazza Mazzini) venduto a 81 mila euro, uno in via della Farnesina (74 mq) venduto a 45 mila euro e spicci, 105 mq a piazza Melozzo da Forlì (Flaminio) venduto a 107 mila euro, (quando ne vale almeno un milione). Non basta: a piazza Perin del Vaga (Lungotevere Flaminio) un appartamento di 92 mq è stato venduto a 86 mila euro; in via Sabotino (piazza Mazzini) uno da 88 mq svenduto a 92 mila euro. E pensare che in queste zone con queste cifre non si compra nemmeno un garage, anzi nemmeno un box auto”.

LA POLEMICA
– Il caso finirà presto anche nei palazzi del governo. Angelo Bonelli dei Verdi ha chiesto subito un consiglio regionale straordinario per discutere del caso.

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