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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Affitti in nero: morosità negata per i canoni successivi alla registrazione

Un'altra vittoria per Unione Inquilini Roma. Il giudice ha negato un'ordinanza di morosità per i canoni successivi alla registrazione dei contratti post cedolare secca (legge 23/2011)

Dopo una serie di successi ne arriva un altro a dare man forte a una legge che sta rivoluzionando il mondo degli affitti a nero. La cedolare secca, la 23/2011, dallo scorso luglio permette agli affittuari irregolari di registrare il contratto e pagare un canone circa 10 volte inferiore al precedente e pari annualmente a 3 volte la rendita catastale. Una prima vittoria in una lotta portata avanti a più riprese dai rappresentanti di Unione Inquilini Roma, il sindacato per il diritto alla casa. Solo la prima di una lunga serie.

Negli scorsi mesi una serie di ordinanze legate a procedimenti di sfratto per morosità e finita locazione hanno dato ragione a tutti quegli inquilini che rischiavano di essere messi alla porta per presunte falle in pagamenti legati ai contratti pre-registrazione. Casi per il quali il giudice è stato chiaro: a valere è il nuovo contratto, quello registrato con la cedolare secca, e i pagamenti legati ai vecchi canoni non contano più. Da oggi però Unione Inquilini segna un'altra rete importante: la prima ordinanza di morosità negata ai canoni successivi alla registrazione. Già, non solo la morosità si annulla per i vecchi contratti ma i proprietari non potranno ottenere lo sfratto degli inquilini pretendendo pagamenti del vecchio canone nei mesi successivi alla registrazione. Cerchiamo di capire meglio.

Il caso in questione è il primo trattato dal sindacato, quello degli affittuari di San Lorenzo che, grazie alla 23/2011, da un affitto di 800 euro mensili sono scesi a quota 80 con contratto regolare registrato 4+4. Il proprietario però non si arrese e avviò comunque un procedimento di sfratto per morosità sui mesi successivi alla registrazione. Avvalendosi di quali carte? "Chiedendo - ci spiega l'avvocato Guido Lanciano di Unione Inquilini - "che il contratto effettuato dal sindacato fosse inviato alla Procura della repubblica per falso e registrandolo nuovamente di suo pugno". A che pro? "Credendo - continua l'avvocato - che la legge fosse valida solo per i contratti registrati dagli inquilini". Ma il giudice ha rimandato al mittente l'ordinanza e per gli inquilini di San Lorenzo è un'altra vittoria.

 

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