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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza siccità, ecco da dove viene l'acqua di Roma

Dall'acquedotto Peschiera-Capore arriva circa il 70 per cento dell'acqua. È uno dei più grandi acquedotti del mondo a trasportare soltanto acqua di sorgente

Il lago di Bracciano si abbassa a ritmi di un centimetro al giorno. Al momento, per effetto di due atti amministrativi della regione Lazio, i prelievi sono stati interrotti. E per rispondere all'emergenza siccità, Roma si prepara in extremis un piano di razionalizzazione dell'acqua. Ma le risorse di Bracciano, al centro della cronaca di queste ore, rappresentano un percentuale bassissima per quanto riguarda l'approvvigionamento di acque della Capitale. L'acqua di Roma ha diverse provenienze. 

Stando ai dati forniti da Acea, nella Capitale sono necessari ogni anno 500 milioni dimetri cubi di acqua per circa 3,7 milioni di romani. L'approvigionamento idrico arriva per l'85% da sorgenti, per il 12% da pozzi e per il 3% da fonti superficiali. Dall'acquedotto Peschiera-Capore (provincia di Rieti) arriva circa il 70 per cento dell'acqua. È uno dei più grandi acquedotti del mondo a trasportare soltanto acqua di sorgente. La portata media complessivamente addotta alla città di Roma è di approssimativamente 14 m³/s (14 000 litri/s). 

Il 20% dall’acquedotto romano dell’Acqua Marcia che attinge da una decina di fonti nella Valle dell’Aniene, con un eventuale contributo della sorgente Acquoria, vicino Tivoli. Poi ci sono altre fonti che coprono un fabbisogno minimo: il 3% dell'acqua romana arriva tramite l'acquedotto Appio Alessandrino e viene dai pozzi di Pantano borghese, Torre Angela e Finocchio. Quanto alle acque del lago di Bracciano, costituiscono la riserva idrica di Roma in caso di emergenza, e in casi di normale amministrazione ammontano a meno del 2% del totale.

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