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Redazione

GINO DE DOMINICIS IN MOSTRA AL MAXXI

Ci sarà modo di visitare questa esposizione, compresa nel prezzo del biglietto, fino al 7 novembre 2011.

    La prima opera si incontra subito dopo aver varcato il cancello di via Guido Reni, e prima ancora di poter fare il biglietto e comunque prima di avere accesso all’architettura vera e propria. Si tratta di Calamita cosmica del 1989, un gigantesco scheletro adagiato nella piazza del museo, tra le opere più suggestive dell’artista. Dobbiamo pensare che il suo progetto, non andato in porto, era quello di rivestire l’opera interamente in oro zecchino.

    Il percorso si snoda nello spazio d’ingresso, dove si vede Mozzarelle in carrozza, carrozza dell'Ottocento che ospita sul sedile posteriore una mozzarella, poi nell’ambiente a sinistra della biglietteria per continuare lungo le scale e terminare al terzo piano del museo.

    Lo spazio espositivo al piano terra presenta alcune opere interessanti quali la sedia collocata in un angolo della sala a tre metri da suolo (L’immortale invisibile, il luogo), il Cubo invisibile del 1967 ed il suggestivo Equilibrio 1 (Asta), opera costituita da un’asta d’ottone, un terminale a punta e una calamita. Degne di nota, e di simpatia a mio parere, sono le due statue invisibili, una eretta e l’altra stesa sul dorso, caratterizzare solo da un cappello ed un paio di scarpe.

    La mostra, stando alle parole del curatore, Achille Bonito Oliva, non è stata costruita secondo un percorso cronologico evolutivo ma secondo un percorso circolare. Assai forte è la visionarietà di alcune opere che molto bene si accordano con la spazialità del museo.

     Sebbene non sia un contemporaneista le opere di De Dominicis mi hanno colpito e sono state ben presentate all’interno di questa multiforme e tentacolare struttura museale che, come già detto altre volte, è essa stessa un’opera d’arte che non oscura, ma ospita ed esalta, i pezzi in essa conservati.

GINO DE DOMINICIS IN MOSTRA AL MAXXI

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