Se percorrete la tranquilla via Giustiniani a pochi passi dalla sede del senato della Repubblica, tra palazzi storici e sampietrini, dovete sapere che tra Palazzo Giustiniani e Palazzo Patrizi, vi trovate a camminare sopra un segreto archeologico ben custodito. Pochi sanno che, di traverso alla via, a qualche metro di profondità, giace un obelisco egiziano interrato da secoli. Così sostiene Mario Dell’Arco, grande conoscitore di Roma e voce dialettale del popolo. In realtà tutti i tredici obelischi antichi, a decorazione delle piazze e fontane, sono rimasti sepolti per secoli. L’unica eccezione
25 riguarda l’obelisco del Vaticano, praticamente sempre eretto. Lontano soltanto qualche decina di metri dallo scomparso circo di Nerone, dove sorgeva in origine.

Dal pontificato di Sisto V, iniziò una sistematica ricerca degli obelischi dell’antica Roma, conosciuti, ma non ancora trovati. Ad esempio, l’obelisco più alto della città è quello di piazza San Giovanni in Laterano. Ha adornato per secoli la spina del Circo Massimo, ma per tanti altri secoli è rimasto a riposare nelle viscere della terra, fino al ritrovamento nel 1587. Quello più piccolo è in piazza della Minerva sopra l’elefantino del Bernini, è alto poco più di cinque metri e fu rinvenuto nel 1665 non distante dal punto dove oggi fa bella mostra di sé. Gli altri obelischi sono: L’obelisco Esquilino nel retro di santa Maria Maggiore, l’obelisco Flaminio in piazza el Popolo, quello in piazza del Quirinale, il monolite di Montecitorio, quello davanti a Trinità dei Monti.

Seguono l’obelisco che orna la fontana davanti al Pantheon, l’obelisco nascosto tra il verde del Pincio presso la casina Valadier, quello tra i viali di Villa Celimontan, per concludere con l’obelico meno conosciuto della città, quello di Dogali in via delle Terme di Diocleziano presso piazza della Repubblica.

Tratto da "Roma Perduta e Dimenticata", Newton & Compton 2012

Claudio Colaiacolo Twitter @ilgirodiroma501

Facebook https://www.facebook.com/colaiacomo.claudio?fref=ts