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Venerdì, 26 Aprile 2024
Romaneggiando

Romaneggiando

A cura di Claudio Colaiacomo

Il bar dentro la chiesa

Roma custodisce segreti sorprendenti nelle oscurità dei suoi sotterranei: strade, antiche case, tombe, templi e reperti di ogni genere fanno capolino di tanto in tanto dal sottosuolo. Non sempre i reperti che tornano alla luce o le indicazioni che emergono sono di interesse archeologico, a volte è protagonista la geologia cittadina, spesso citata in leggende e miracoli. 

È il caso della chiesa di Santa Maria in Via dai cui sotterranei sgorga acqua potabile, considerata miracolosa. Viene offerta ai fedeli da un improbabile bancone che ricorda quello di un bar con tanto di lavandino e rubinetto curiosamente piazzato all’interno di una cappella sacra. In realtà la chiesa stessa deve l’origine a quell’acqua, dopo che nel 1256 avvenne un miracolo tra lo stupore dell’intera città. 

In questo luogo esisteva una stalla con un pozzo dal quale si ricavava l’acqua per abbeverare i cavalli, ben prima della costruzione della chiesa. In quella cavità tornò alla luce un’icona della Madonna, portata in superficie da un inspiegabile ribollire dell’acqua che allagò l’intera zona. Si gridò al miracolo e da quel giorno l’icona è venerata nella cappella detta “del pozzo” insieme all’acqua che da quel pozzo proviene. 

Potremmo attribuire “il miracolo” a un evento tellurico che avrebbe fatto straripare una falda acquifera naturale o l’acqua dell’acquedotto Vergine che scorre proprio in questa zona. Presso via del Nazareno e via del Puttarello sono, infatti, visibili i resti di antichi condotti. Oggi la chiesa ricorda una piccola Lourdes alla romana, un angolo tranquillo e silenzioso a pochi passi dal trambusto della città, dove curiosi e fedeli bevono o portano a casa un poco di quel liquido considerato un toccasana divino.

Il bar dentro la chiesa

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