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Patrizia Prestipino

Patrizia Prestipino

A cura di Patrizia Prestipino

Il Pd romano e le lacrime di coccodrillo

Volevo condividere con voi una riflessione riguardo alla bufera politica scatenata dal sondaggio su Marino, di recente commissionato dal Pd capitolino. Io Marino l'ho sfidato alle primarie per Sindaco (anzi lui ha sfidato me, perché io mi ero candidata quasi un anno prima di tutti).
 
Ha stravinto le primarie, stracciando la sottoscritta, Gentiloni, Sassoli, Azuni e Di Tommaso. Mettendoci del suo e con il sostegno quasi totale del pd romano, che lo ha fatto votare in massa nei circoli e gazebo. Poi tutti insieme lo abbiamo sostenuto lealmente contro Alemanno, procurandogli una vittoria schiacciante anche nei Municipi. E i romani lo hanno votato anche perché si professava laico, di sinistra e libero dai condizionamenti del Pd e dei partiti. Lui, da Sindaco, ha agito di conseguenza, con tutti i vantaggi e gli svantaggi del caso: di fatto non filandosi nessuno, se non la propria testa e la propria coscienza, cosa tipica  di chi gioca da libero. E commettendo evidentemente degli errori, come lui stesso ha onestamente ammesso, se il sondaggio tra i romani è così impietoso.

E ora quelle anime belle del Pd, che lo avevano quasi imposto alle primarie, che fanno? Sbraitano sui social e gridano allo scandalo per il basso gradimento del Sindaco, arrivando persino a segnalare il sondaggio a Repubblica, ancora prima che al diretto interessato. Una roba che chiamarla "politically uncorrect" è poco...
Insomma, uno dietro l'altro, tutti quelli che fino a un anno e mezzo fa si prodigavano in "daje" su Social e volantini, oggi, come i famigerati topi, si gaffrettano a scendere dalla barca in difficoltà.

È difficile arrivare a conclusioni, in questo clima di tutti contro tutti. Ma certo sarebbe ingenuo immaginare che il "povero" D'ausilio, capogruppo del pd capitolino, nonché committente del sondaggio, abbia agito senza coperture. Lo stesso Cosentino, segretario del pd romano, riapparso in questi giorni come l'autunno, propone al Sindaco di farsi "accompagnare" nel percorso amministrativo, e nel frattempo lancia anche la "Leopolda" de noantri.  Mentre, su alcuni giornali, si ventila addirittura la sostituzione del capogruppo capitolino con una persona di gradimento del Sindaco.
 
Ma siamo, in ogni caso, di fronte a un vero dramma. Con buona pace della città. Perché, sia che "l'accompagno" proposto da Cosentino si riducesse alla riproposizione dei vecchi equilibri correntizi, sia che venisse sacrificato il "povero" D'Ausilio, la Leopolda de'noantri si trasformerebbe inevitabilmente in una drammatica Tosca, con tanto di salto da Castel Sant'Angelo del pd romano. E le ormai consuete lacrime di coccodrillo...

Il Pd romano e le lacrime di coccodrillo

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