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Le anime di Roma

Le anime di Roma

A cura di Associazione Calipso

Il Cimitero acattolico: le vite, le follie, gli amori

Tra i luoghi meno conosciuti ma più interessanti di Roma, il Cimitero Acattolico è un tesoro di storia, arte e mistero difficile da dimenticare, situato nel quartiere del Testaccio, all’ombra della Piramide Cestia

Conosciuto anche come Cimitero degli Inglesi, questo luogo nasce per rispondere ad una triste esigenza generatasi a cavallo tra il ‘700 e l’800, quando, in occasione del Grand Tour (un viaggio di formazione compiuto dai rampolli delle famiglie aristocratiche, soprattutto del Nord Europa) moltissimi giovani studenti e avventurieri giungevano qui in Italia, nazione considerata matrice e custode di tutta l’antichità classica. Purtroppo però, molto spesso questi viaggi non si concludevano felicemente e per questi ragazzi l’Italia diventava, da paese da esplorare e da amare, un triste luogo di riposo sempiterno; ma dove seppellire i corpi di questi giovani? Bisogna considerare che Roma era ancora sotto il potere dello Stato Pontificio e le regole della Chiesa parlavano chiaro: nessun non-cattolico poteva essere sepolto in chiesa consacrata o in terra benedetta. Dove permettere, allora, a questi viaggiatori sfortunati, che negli anni diventavano sempre più numerosi, di riposare?

Venne scelto un territorio, che si estendeva precisamente dalle mura aureliane al Testaccio, conosciuto come “I prati del popolo romano”, una zona per lo più malfamata, in cui relegare gli eretici, gli infedeli, i non cattolici.

Col tempo, però, e con il lustro che gli importantissimi personaggi qui sepolti portarono, il Cimitero acquistò sempre più fama e rilevanza, fino ad essere considerato, oggi, una vera e propria perla nascosta nella Città Eterna.

Moltissime le figure artistiche e letterarie che qui riposano (non a caso, viene chiamato anche il Cimitero degli Artisti e dei Poeti!): da Andrea Camilleri al poeta italo-americano della beat generation Gregory Corso, agli italiani Amelia Rosselli, Dario Bellezza e Carlo Emilio Gadda, autore de Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana; ma anche fanciulle misteriose, come Elsbeth Wegener Passarge, una ragazza tedesca morta in circostanze misteriose durante la sua prima notte di nozze, alla giovanissima e bellissima Rosa Bathurst, che sembra aver addirittura ispirato la figura di Marinella nella famosa canzone di Fabrizio De Andrè.

Il Cimitero Acattolico è però famoso per quattro tombe in particolare: le due dei poeti romantici inglesi John Keats e Percy Bysshe Shelley, morti entrambi giovanissimi, uno di tubercolosi e l’altro per annegamento a causa di un naufragio lungo le coste di Viareggio. L’Angelo del Dolore, il bellissimo monumento funebre dedicato dallo scultore statunitense William Wetmore Story alla moglie Emily, che testimonia, con una profonda umanità, tutto il dolore dell’artista per la perdita della donna amata. E, ultima ma non ultima, un gioiello tutto italiano: la tomba del filosofo e politico Antonio Gramsci, fondatore del Partito Comunista Italiano, che fu d’ispirazione a Pier Paolo Pasolini per l’opera Le ceneri di Gramsci.

Oltre alle importanti sepolture, questo luogo merita una visita anche per il paesaggio e l’atmosfera unica e suggestiva: la parte più antica del Cimitero sembra un vero e proprio parco in cui passeggiare, tra cipressi, gatti a zonzo o a riposo tra le tombe, i veri custodi di questo luogo ove tranquillità, serenità, quiete, calma e spiritualità si infonde nelle anime dei vivi.

L'Acattolico è uno spazio in bilico, sospeso, al di fuori del mondo, nonostante sia immerso in una delle zone più trafficate e rumorose di Roma, ed il tempo, al suo interno, si ferma. La direttrice del Cimitero, Amanda Thursfield, ha detto: “Questo è un luogo dove il tempo si è fermato perché i suoi sentimenti sono universali ed eterni. [...] Spesso ho notato come anche i ragazzi di 16-17 anni, in un'età fortemente ribelle, durante le visite scolastiche ne rimangano colpiti... sentono e comprendono le vite di quegli stessi artisti che furono ribelli nello spirito, donandoci le pagine più alte della poesia mondiale.”

Il Cimitero acattolico: le vite, le follie, gli amori

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