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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cose da Pazzi

Cose da Pazzi

A cura di Enrico Pazzi

Le dimissioni di Muraro, Rocco Casalino e l'abete sbilenco

Le dimissioni notturne alla carbonara rappresentano uno strenuo tentativo di edulcorare la fallimentare amministrazione 5 Stelle

Roma si risveglia con un assessore in meno. Avviene tutto nella notte, con un video diffuso via Facebook dalla sindaca Virginia Raggi. Immagine inquietante a dir la verità, con la sindaca ripresa in primo piano, il volto attraversato da un’ombra, mentre dietro di lei i consiglieri del Movimento 5 Stelle in posa plastica, immobili. Quasi fosse un “Mannequin Challenge” de noantri. Paola Muraro alla fine si è dimessa. 

Non c’è che dire, lo #spazzatour ha avuto i suoi primi effetti. Ad una settimana dalle due clip video, sempre diffuse via Facebook, che vedevano la sindaca e Muraro controllare in giro per Roma i cassonetti della differenziata, con scene di memorabile comicità, l’assessora è stata di fatto “spazzata”. Le sue dimissioni erano oramai all’ordine del giorno, sin da quando, durante l’audizione alla Commissione ecomafie dell’assessora e di Virginia Raggi del 5 settembre scorso, si era venuto a sapere, per ammissione della stessa Muraro, delle indagini in corso sul proprio conto. Gli stessi maggiorenti del Movimento 5 Stelle ne erano venuti a conoscenza ancor prima. Compreso Luigi Di Maio, candidato premier in pectore dei grillini che, raggiunto da una mail di Paola Taverna che lo informava delle indagini della Procura, aveva dichiarato, senza non poco imbarazzo, che pur avendo letto quella comunicazione, non l’aveva capita. Ilarità. 

Ma perché le dimissioni arrivano solo ora? Merito di Rocco Casalino, plenipotenziario della comunicazione del Movimento, che oramai detta la linea in Campidoglio. Le dimissioni notturne alla carbonara sono uno strenuo tentativo di edulcorare la fallimentare amministrazione 5 Stelle. Casalino ha aspettato che vi fosse l’insediamento del governo Gentiloni per dar seguito alle annunciate dimissioni dell’assessora. Nella speranza che questa notizia andasse in secondo piano rispetto alla cronaca politica nazionale. Dimissioni formalizzate in piena notte, con la certezza che la carta stampata fosse nell'impossibilità di darne notizia la mattina seguente.  Insomma, un maldestro tentativo di attutire il clamore mediatico. Anche perché, il web corre più veloce. Ed è una cosa che il Movimento 5 Stelle dovrebbe pur sapere. 

Oramai Roma è per il Movimento 5 Stelle una delle principali bocche di fuoco della propria campagna elettorale nazionale. Nelle prossime settimane il tormentone dei grillini sarà: noi vogliamo governare la Città, ma il governo nazionale deve firmare con la sindaca Raggi il “Patto per Roma”, così da far arrivare nelle casse capitoline quei due miliardi (gli stessi che sarebbero arrivati con la vittoria di Roma alla corsa per ospitare le Olimpiadi del 2024) che servono. Tutto ciò nonostante il cosciente sabotaggio da parte della Giunta Raggi del Piano triennale di rientro del debito. Di fatti, la sindaca ha oramai espresso la volontà di non dar seguito ad uno dei capisaldi del Piano: la liquidazione delle aziende del Gruppo Roma Capitale.

Si tratta di quelle società partecipate di secondo grado che ad oggi rappresentano un enorme fardello per le casse capitoline. In seguito a ciò, è assai probabile la perdita per le casse comunali di circa 110 milioni che lo Stato trasferisce annualmente per gli extra-costi. Se questa eventualità dovesse concretizzarsi, ci saranno ulteriori tagli sul bilancio previsionale (che nelle intenzioni di Raggi dovrebbe essere approvato entro il 23 dicembre) che colpiranno le politiche sociali, il trasporto, la scuola e la cultura. 

Non sono tempi facili per la Capitale, né si intravede l’alba del giorno dopo di questo disastro. Roma sarà sempre di più, giorno dopo giorno, campo di battaglia di una disputa elettorale di carattere nazionale, con le casse sempre più vuote e con i servizi ai cittadini sempre meno efficienti. Il sindaco Raggi è oramai sotto tutela di Rocco Casalino, che la segue fin sopra al bus 51 express, come è avvenuto in occasione dell’inaugurazione di una corsia preferenziale, che per la verità è solo una striscia di vernice su un manto stradale alquanto dissestato. 

Roma è ostaggio delle retorica 5 Stelle. E chissà se quell'abete sbilenco, posto al centro di piazza Venezia per festeggiare il Santo Natale, corredato da qualche filo sparuto di luminarie, non sia un monito della Sindaca per tutti i Romani: “Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate”. Nulla accade per caso nel magico mondo 5 Stelle. 

Romani siete circondati. 

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