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Cose da Pazzi

Cose da Pazzi

A cura di Enrico Pazzi

La Barbuta brucia? E chi se ne frega!

Cari romani, non so se ve ne siete accorti, ma mentre i media vi rincoglionivano con gli hashtag #PinoDaniele, #JeSuisCharlie e #ChairlieHebdo, a Roma c’è stato l’ennesimo incendio di vaste proporzioni al campo rom La Barbuta. Ha bloccato parte del Grande Raccordo Anulare e messo in pericolo il traffico aereo di Ciampino. Era visibile a centinaia di metri. Mica bruscolini.

Lo so che non è facile non cedere alla tentazione di fare i “fighetti”, scrivendo il proprio post di solidarietà social con annesso hashtag trendy, ma la Capitale continua imperterrita ad andare in fiamme. E non in un giorno qualunque, ma durante l’Epifania. E proprio nello stesso giorno in cui il sindaco Marino e la sua giunta si beavano di quanto fosse bella Piazza Navona liberata da Tredicine, che intanto però si era in parte rifatto a piazza San Giovanni.

E che debba essere io, da Londra, a ricordarvelo, mi pare davvero troppo. E sarà che qui a Londra, se scoppiasse un incendio tale da bloccare il traffico sulla maggiore arteria stradale di raccordo, rischiando di far andare in tilt il traffico aereo di uno dei cinque aeroporti, i londinesi si incazzerebbero. E magari chiederebbero spiegazioni al sindaco Boris Johnson. Non solo, chiederebbero spiegazioni pure al primo ministro David Cameron. Questi una spiegazione la darebbero, con tanto di scuse. Mentre a Roma la notizia viene ribattuta solo da una manciata di testate web e le redazioni romane delle maggiori testate nazionali la ignorano totalmente. Che cos’è? Autocensura o incapacità manifesta?

E lo so che per voi romani non è stata una settimana facile. Costretti a: dovervi indignare per i vigili urbani assenti, che anziché fare da balia ai 60.000 (e non 600mila) spettatori del concertone della premiata ditta Marino/Mannarino, hanno protestato per i loro diritti di lavoratori; commuovervi per la morte del Pino Nazionale; inveire contro i commentatori di Sky Sport che hanno continuato a chiamare “gol fantasma”, una palla che ha varcato la linea; stracciarvi le vesti dopo l’attacco terroristico di Parigi, dicendovi solidali con un settimanale satirico che il giorno prima manco sapevate che esistesse.

Ma cari romani, nonostante tutte le distrazioni che vi offrono, i problemi di Roma, di casa vostra sono ancora tutti lì. Nonostante la bolla mediatica di Mafia Capitale che vi siete dovuti sorbire, con la valanga di articoli ricopiati dall’Ordinanza della Procura di Roma, diramata a tutte le redazioni.
E va bene che La Barbuta è nella più desolata e desolante periferia romana e che se fosse scoppiato un incendio delle stesse immani proporzioni in centro città, Marino con tutta la sua Giunta si sarebbe speso in un effluvio di dichiarazioni alla stampa, ben lieta quest’ultima di dedicargli intere colonne di giornale e siti web. Ma Roma è anche La Barbuta. Fatevene una ragione. Se va a fuoco La Barbuta, va a fuoco anche Roma.

E poi cari romani, il campo rom La Barbuta è lo stesso che era al centro, solo qualche mese fa, di una disputa in Campidoglio. Vi ricordate quando il gruppo Leroy Merlin voleva fare un grande punto vendita proprio al posto del campo rom, spostando i “Sinti caminanti” un po’ più in là in dei comodi e nuovi container? Ricordate che tutto era pronto per firmare l’accordo, tranne poi accorgersi che l’Unione Europea aveva già bacchettato l’Italia per quel centro rom indegno? Vi ricordate che c’era stato anche un report a cura dell’associazione 21 luglio dal titolo “Campi Nomadi Spa”, che dichiarava con dati alla mano che il Comune di Roma aveva speso decine e decine di milioni per la gestione dei campi, per poi ritrovarsi una situazione al collasso?

Lo so. Non è semplice ricordare tutto. Specie se i media prima vi rincoglioniscono con la bolla mediatica di Mafia Capitale e poi ve la fanno sparire, come in un gioco di prestigio. Adesso vi hanno dato nuovi giocattoli. Un’amata popstar morta di infarto, un gol “fantasma” e una tragedia terroristica a Parigi. Mentre Roma, casa vostra, continua ad andare a fuoco. Come prima. Tutto come prima. E in tutto ciò, continua ad agire indisturbato l’indicibile. Che infatti non vi dicono.

Semmai, se ne parlerà alla prossima Ordinanza della Procura di Roma.

La Barbuta brucia? E chi se ne frega!

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