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Cose da Pazzi

Cose da Pazzi

A cura di Enrico Pazzi

Generazione 1.000 giorni

Non faccio parte della generazione Erasmus. Ma di quella del precariato. Di quella generazione che ha visto la propria rabbia mischiata al gelato alla crema e al limone. Di quella generazione affamata con le prestazioni occasionali, il cococo, il cocopro, la partita IVA e che morirà di mini-Job. Quella generazione a cui hanno raccontato per vent'anni che "c'è la crisi". Che ha visto, assieme alle Torri Gemelle, crollare le proprie aspettative di realizzazione.

Una generazione a cui hanno raccontato che basta l'impegno, il talento, lo studio, per poi accorgersi che a quarant'anni o vai via dal Paese, oppure devi continuare a temere per il tuo futuro ad ogni scadenza di contratto. Faccio parte di quella generazione a cui hanno sempre detto che è importante imparare le lingue, tranne poi trovarsi governata da un premier che sproloquia in un inglese maccheronico. Una generazione pagata mille euro al mese. A cui non concedono il mutuo per la casa, ma solo acquisti a rate e finanziamenti capestro. Una generazione a cui hanno detto di partecipare alle primarie, agli appelli sui social netowork, ai girotondi, per fargli poi trovare le liste bloccate in cabina elettorale.

Una generazione a cui hanno insegnato la bellezza della nostra Costituzione, costringendola poi ad assistere allo sventramento della stessa a suon di voti di fiducia. Quella generazione a cui hanno fatto cantare Bella Ciao, per poi costringerla ad essere governata da un politico di professione in virtù di un patto con un criminale abituale. Una generazione a cui hanno raccontato che la democrazia è rispetto per la minoranza, per poi affermare che la maggioranza ha sempre ragione e la minoranza è fatta di gufi rosiconi. Quella generazione a cui hanno insegnato la bellezza dell'arte, dei monumenti del proprio Paese, per poi assistere ai crolli di Pompei.

Quella generazione che ha visto le proprie sofferenze, le ingiustizie subite, trasformate in facili slogan su delle slide colorate. Una generazione cresciuta nell'esempio di Falcone e Borsellino, per poi scoprire che lo Stato faceva patti con la Mafia. Una generazione che ha smesso di credere alla partecipazione, perché partecipare oggi vuol dire assecondare la volontà del più forte. Una generazione che oggi si vuole liquidare con 80 euro, che bastano a malapena ad acquistare un volo low cost di sola andata.

Generazione 1.000 giorni

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