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Mercoledì, 24 Aprile 2024

VIDEO | Fallimento Mercatone Uno, fornitori e creditori al Mise: "Pronti alla cordata per rilanciare il marchio"

Il tavolo al Mise convocato nella giornata di giovedì 30 maggio con i fornitori e creditori di Mercatone Uno, dopo il fallimento del gruppo

Dal tavolo con i sindacati e i lavoratori a quello con fornitori e creditori. Il fallimento di Sharnon Holding srl, la società che nell'agosto 2018 ha acquistato 55 punti vendita di Mercatone Uno, ha diverse facce. Un giro di persone ed aziende per anni appese ad un filo e che dalla mattina di sabato 25 maggio hanno dovuto fare i conti con la realtà: fallimento dichiarato dal Tribunale di Milano e serrande abbassate.

Ma accanto agli oltre 1800 dipendenti di Mercatone Uno, centinaia solo nei tre punti vendita del Lazio - uno a Roma nella zona di Tor Tre Teste - lasciati a casa dopo il fallimento del gruppo, ci sono le aziende fornitrici. Imprese che forniscono mobili, lampadari, allestimento dei punti vendita e che ad oggi vantano un credito milionario. Il “crack” di Mercatone Uno, in gestione commissariale per anni prima della vendita a Sharnon, torna sul tavolo del Ministero dello Sviluppo economico di via Molise. Ma questa volta al dicastero guidato dal Ministro, Luigi Di Maio (non presente all’incontro, al tavolo Giorgio Sorial e Davide Crippa, ndr) sono convocati gli imprenditori: "Parliamo di un indotto di oltre 10 mila dipendenti, in circa 500 aziende, e che vanta un debito di 380 milioni di euro", spiega Alberto Castaldi, titolare della Lucidea srl e membro dell’associazione fornitori e creditori Mercatone Uno, fondata circa due settimane fa per valere le loro ragioni in questa complicata vertenza.

"Ci sono produttori disperati, aziende costrette a licenziare i propri dipendenti o a chiudere - continua Castaldi -, chiediamo che venga rilanciato davvero il gruppo e che non si riduca l’argomento solo agli ammortizzatori sociali". In che modo?. "Siamo pronti a fare una cordata di imprenditori per far ripartire l’azienda - dice i presidente dell’associazione, William Boezzio - ma non prima di poter visionare la documentazione dei commissari, rendendoci conto delle reali condizioni del gruppo". Davanti al portone del Mise, anche Domizio Romagnoli, rappresentante dell’impresa immobiliare proprietaria di due dei tre punti vendita del Lazio , Roma e Monterosi (VT): “E’ più di un anno che non ci vengono versati gli affitti, parliamo di circa un milione di euro - spiega -. E come se non bastasse oggi portano avanti una trattativa senza invitarci al tavolo, mentre siamo anche noi parte di tutta questa faccenda. Pretendiamo la restituzione degli immobili”.

“Siamo soddisfatti di come si è concluso il tavolo - spiega al termine dell’incontro castaldi -, siamo stati riconosciuti come interlocutori e verremo messi nelle condizioni di conoscere i documenti riguardanti l’azienda. Solo allora potremmo capire se eventualemnte in grado di essere noi stessi in grado di rilanciare il marchio". 

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