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Fiamme al centro d'accoglienza di Torre Maura per lasciare la struttura, ma il trasferimento dei richiedenti asilo salta

Dall’incendio all’interno del centro d’accoglienza, fino alla messa in sicurezza della struttura e l’ipotesi, poi sfumata, del trasferimento di venti degli ospiti

Prima le fiamme all’interno del centro d’accoglienza, poi l’intervento dei vigili del fuoco, l’arrivo in forze dei mezzi della Polizia di stato, vigili urbani e carabinieri, i sanitari del 118. Un pomeriggio ad alta tensione quello che si è consumato nella giornata di ieri, martedì 14 aprile, in via dei Codirossoni a Torre Maura, periferia est di Roma. Il bilancio è di un ferito lieve ad un piede, trasportato in ospedale, e quattro stanze del centro danneggiate dalle fiamme.

Secondo la ricostruzione fatta dalle forze di polizia l’incendio avrebbe origine dolosa, appiccato, intorno alle 18, dagli stessi ospiti della struttura di accoglienza come forma di protesta perché impedito loro di uscire. Imposizione nata da quantdo l’intera struttura è stata posta in quarantena per la presenza di quattro persone risultate positive al Covid-19, con l’installazione di un’ulteriore inferriata alla recinzione del centro per impedire ai richiedenti asilo di scavalcare.

Ingente il dispositivo di sicurezza messo in campo per sedare la protesta degli ospiti del centro d’accoglienza da una parte, dall’altra i residenti di questo quartiere romano già teatro di episodi di intolleranza nei confronti della struttura d’accoglienza. In serata, l’idea di trasferire venti degli ospiti del centro in una struttura di Capannelle, visto che i danni al centro impedivano di fatto di garantire la distanza tra chi ci vive all’interno. Iniziativa poi annullata per motivi organizzativi.

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