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Ai romani ci pensano loro: al Quarticciolo pacchi alimentari per i dimenticati dai buoni spesa

Le immagini della distribuzione dei pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà del Quarticciolo ad opera dei ragazzi del comitato di quartiere

Frutta, verdura, pasta, legumi e uova. Ma anche detersivi per l’igiene personale e la casa. Questa la risposta dei ragazzi del comitato di quartiere Quarticciolo alle difficoltà economiche che vive questa periferia, aggravate dalla crisi del Coronavirus. 

Sono circa cento i pacchi alimentari che preparano, e distribuiscono due volte a settimana, grazie alle donazioni che riescono a raccogliere tra i supermercati di zona e aziende agricole. E in coda, almeno un’ora prima dall’inizio della distribuzione, ci sono persone di tutele età. Che con estrema dignità attendono il proprio turno: “Ci sono giorni che mangio solo grazie a loro”, dice un abitante del quartiere, invalido civile, con tre persone da mantenere. “Mia figlia non ha mai ricevuto la cassa integrazione, lavora in un bar che ha dovuto chiudere per il Coronavirus - spiega una signora in coda -. Così sono tutti a carico mio con la mia pensione, mi chiedo che cosa stiano facendo le istituzioni”.

Famiglie che, a due mesi dal lockdown, non hanno visto ancora l’erogazione dei buoni spesa. Una situazione di stallo che ha portato gli attivisti a depositare le cassette vuote davanti alla sede del municipio V,  lo scorso 8 maggio.

“Crediamo che nessuno debba vivere di pacchi spesa, serve lo sblocco di questi buoni spesa anche s pensiamo non siano sufficienti a rispondere alle necessità di una periferia come questa - dice Alessia del comitato di quartiere Quarticciolo -. Manca la volontà politica, noi stiamo facendo la nostra parte ma non possiamo andare avanti così ancora per molto”.

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