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Riapre il viadotto della Magliana dopo mesi di attesa e proteste. Raggi: "Ritardi colpa dell'impresa"

I lavori di messa in sicurezza, che sulla carta dovevano durare da giugno a settembre, hanno causato pesanti ripercussioni sul traffico della zona

"Da questa mattina sono di nuovo aperte entrambe le corsie in direzione Fiumicino del viadotto della Magliana, importante collegamento tra la zona sud-ovest di Roma e l'aeroporto Leonardo Da Vinci". Ad annunciare la riapertura dell'infrastruttura viaria la sindaca Raggi sul suo profilo Facebook. "È stato dunque eliminato il restringimento necessario per l'installazione delle barriere di sicurezza stradale. I lavori sono finalmente terminati e abbiamo portato a termine un intervento molto atteso da cittadini e automobilisti".  

Tante le polemiche negli ultimi mesi sulla lentezza del cantiere di lavoro avviato a giugno, specie per le ripercussioni sul traffico quotidiano. E considerando che il consolidamento e la messa in sicurezza hanno riguardato appena 170 metri di strada. Ma Raggi spiega: "Il ritardo per la riapertura del viadotto è imputabile all'impresa che ha eseguito i lavori, che non ha rispettato il cronoprogramma prefissato e che verrà invitata a pagare le penali previste dal contratto. Il viadotto torna a essere completamente fruibile: così si eviteranno code e inutili attese".

"Sono stati sistemati e adeguati alla normativa vigente i guardrail, che erano fortemente danneggiati - conclude Raggi - sono stati inoltre ripristinati il manto stradale e la segnaletica. Ringraziamo tutti i cittadini che ci hanno sollecitato sull'importanza di ripristinare al più presto un collegamento strategico, da oggi pienamente percorribile da migliaia di automobilisti e pendolari".

Sui ritardi era già intervenuto il dipartimento Simu chiamato a rendicontare in commissione Trasparenza. L'appalto, "aggiudicato secondo gara pubblica, era stato fissato in 120 giorni per la difficoltà operativa dell'esecuzione di questo tipo di lavori che solitamente viene svolto a carreggiata chiusa - ha spiegato l'ingegnere in commissione - cosa che era impossibile su questa autostrada e quindi è stato realizzato su punti di 3 metri per 170 metri piu' la parte finale". Queste le ragioni per cui erano stati preventivati 3 mesi di lavori. I cantieri invece ci hanno messo il doppio. Motivo? La difficoltà a reperire, da parte della dittà che vincitrice del bando, un corrimano d'acciaio. Da qui i tanti rinvii ma anche una penale da 22 mila euro inflitta dal SIMU e un contenzioso legale con il Campidoglio.

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