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Test sierologici, al via i primi 50 a dipendenti pubblici e vigili. Raggi: "Prevenzione fondamentale"

L'assessore al Personale Antonio De Santis: "Grazie alla sinergia con Ipa, mettiamo al centro la salute dei lavoratori capitolini"

Al via da oggi i primi 50 test sierologici ai dipendenti capitolini tramite l'Istituto di previdenza e assistenza per i dipendenti di Roma Capitale (Ipa). Ai test, in modalità prelievo venoso, vengono sottoposti in via prioritaria gli operatori degli sportelli aperti al pubblico, per esempio di Anagrafe e di stato civile, e gli agenti della Polizia Locale.

"Puntiamo sulla prevenzione come strumento fondamentale in questa fase così complessa, soprattutto per le categorie di lavoratori più esposti. Come istituzione riteniamo ineludibile garantire uno screening capillare ai nostri dipendenti" sottolinea la sindaca di Roma Virginia Raggi.

"Grazie alla sinergia con Ipa, mettiamo al centro la salute dei lavoratori capitolini. Una scelta che consentirà di affrontare la cosiddetta 'Fase 2' in modo attrezzato, anche sotto il profilo della sorveglianza epidemiologica" commenta l'Assessore al Personale Antonio De Santis. Gli stessi test verranno somministrati in parallelo anche a medici e forze dell'odine dalla regione Lazio, su un primo campione di 300mila persone. I primi risultati arriveranno nella seconda metà del mese. 

Cosa sono i test sierologici?

A differenza dell'ormai noto "tampone", esame di laboratorio che serve per individuare la presenza del coronavirus all'interno delle mucose respiratorie, i test sierologici servono ad individuare tutte quelle persone che sono entrate in contatto con il virus. Mentre i primi forniscono un'istantanea sull'infezione, i secondi "raccontano" la storia della malattia. Attraverso i test sierologici infatti è possibile andare a individuare gli anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario in risposta al virus, consentendo di sapere quante persone hanno realmente incontrato il virus. Ciò è importante soprattutto alla luce del fatto che molte persone con Covid-19 hanno avuto sintomi blandi o addiruttura sono asintomatiche. 

Gli anticorpi vengono prodotti in caso di infezione, ma a seconda della tipologia, possono permanere nel sangue anche se la malattia è stata contrattata - magari senza sintomi - da diverso tempo. Da qui la necessità di effettuare comunque un "tampone" in caso di positività, per capire se la persona è ancora infetta o se semplicemente ha superato l'infezione ed è rimasta immune.

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