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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Test sierologici, al via nel Lazio per 300mila tra medici e forze dell'ordine: dal 20 maggio i primi risultati 

La gara per l'acquisizione dei kit è terminata ieri. D'Amato: "Gli uffici della centrale acquisiti stanno predisponendo gli atti per aggiudicazione"

I test sierologici, quelli per individuare gli anticorpi al coronavirus e mappare la reale diffusione del contagio, partiranno da maggio. La regione Lazio li effettuerà su un campione di 300mila persone, tra personale sanitario e forze dell'ordine. E i primi risultati arriveranno nella seconda metà del mese. 

"Per il 20 maggio avremo alcune indicazioni in termini percentuali sulla circolazione del virus" ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, nel corso della sua audizione nella commissione competente della Pisana. "La gara per l'acquisizione dei kit è terminata ieri, gli uffici della centrale acquisiti stanno predisponendo gli atti per aggiudicazione della gara - ha aggiunto - è stato dato mandato alle singole Asl e aziende ospedaliere di presentarci piano per il prelievo venoso a tutti operatori servizio sanitario".

Inoltre, la prossima settimana, la regione pubblicherà sul proprio sito l'elenco dei laboratori privati autorizzati a effettuare i test. Sempre l'assessore D'Amato in commissione ha detto che, nell'ambito di una memoria approvata in giunta, è stata data "una cornice di modalità operative, tecniche, un quadro di garanzia di qualità e uno economico che può essere utile per indagini di sieroprevalenza su settori lavorativi diversi e non a carico del servizio sanitario regionale, ma dei datori di lavoro che vogliono svolgere questi test. I laboratori che saranno autorizzati o hanno questi standard qualitativi la prossima settimana verranno resi pubblici attraverso la pubblicazione su sito regione suddivisi Asl per Asl".

Cosa sono i test sierologici?

A differenza dell'ormai noto "tampone", esame di laboratorio che serve per individuare la presenza del coronavirus all'interno delle mucose respiratorie, i test sierologici servono ad individuare tutte quelle persone che sono entrate in contatto con il virus. Mentre i primi forniscono un'istantanea sull'infezione, i secondi "raccontano" la storia della malattia. Attraverso i test sierologici infatti è possibile andare a individuare gli anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario in risposta al virus, consentendo di sapere quante persone hanno realmente incontrato il virus. Ciò è importante soprattutto alla luce del fatto che molte persone con Covid-19 hanno avuto sintomi blandi o addiruttura sono asintomatiche. 

Gli anticorpi vengono prodotti in caso di infezione, ma a seconda della tipologia, possono permanere nel sangue anche se la malattia è stata contrattata - magari senza sintomi - da diverso tempo. Da qui la necessità di effettuare comunque un "tampone" in caso di positività, per capire se la persona è ancora infetta o se semplicemente ha superato l'infezione ed è rimasta immune.

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