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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sale slot, scatta l'ordinanza Raggi: macchinette accese solo 8 ore al giorno

Dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23 le fasce orarie fissate dall'ordinanza della sindaca. Il fenomeno tra gli adolescenti fotografato da un dossier della Caritas

Meglio tardi, che mai. A un anno dall'approvazione in aula del regolamento anti slot (delibera 31 di giugno 2017), la sindaca emana l'ordinanza che fissa le limitazioni orarie per l'accensione delle macchinette: resteranno accese tutti i giorni, festivi compresi, ma solo dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23. Otto ore al giorno. Al di fuori di tali fasce orarie gli apparecchi, collocati in sale dedicate al gioco e in esercizi autorizzati, dovranno essere spenti, inaccessibili agli utenti, privati dell’alimentazione e scollegati dal sistema. Le sale gioco, circa 294 nella Capitale con più di 50mila macchinette, avranno poi l'obbligo di esporre un avviso con segnalate le fasce orarie di funzionamento degli apparecchi. 

Le violazioni saranno punite con sanzione amministrativa pecuniaria, da un minimo di 150 euro a un massimo di 450, e, in caso di recidiva, con la sospensione dell'attività di gioco fino a 5 giorni. "La salute dei cittadini viene prima di tutto - dichiara la sindaca Raggi – per questo la nostra guerra al gioco d’azzardo non si ferma. Contenerne la diffusione, attraverso l’introduzione di limiti orari, è un atto doveroso". Un cavallo di battaglia del Movimento romano quello della guerra al gioco d'azzardo, tanto che stupiscono i tempi lunghi di attesa prima dell'emanazione del provvedimento. 

A giugno 2017 l'Assemblea capitolina ha votato un regolamento per disciplinare il fenomeno e mettere qualche paletto in più. Un testo di 14 articoli che ha fissato distanze di installazione, lontano da luoghi sensibili, e orari possibili di utilizzo. All'articolo 12 precisava che aperture e chiusure sarebbero state fissate dalla sindaca con apposita ordinanza. E' passato un anno. Ma il Campidoglio spiega le ragioni del ritardo: l'attesa di studi e analisi del fenomeno sul piano sanitario ed economico produttivo da parte della Regione Lazio. Una mappatura dell'incidenza della ludopatia sulla popolazione con differenziazioni geografiche e specifiche sulle modalità di fruizione. 

Raggi comunque non fa accenno ai tempi: "Nel 2017 inoltre c’è stato un aumento progressivo del numero di soggetti in carico ai servizi di cura per le dipendenze da gioco. Si tratta di una patologia che coinvolge tutte le categorie di cittadini: disoccupati, precari, studenti, casalinghe e pensionati. E in molti casi si tratta di persone che si trovano in una difficile condizione economica" conclude.

Sulle novità interviene anche l'assessore al commercio Carlo Cafarotti: "Dal vizio spesso scaturisce il crimine, che prolifera in situazioni di indebitamento e disperazione. Questo provvedimento pone un freno al fenomeno e lancia un forte segnale di vicinanza ai cittadini da parte delle istituzioni"

Proprio oggi la Caritas ha presentato un dossier sulla ludopatia tra gli adolescenti: due ragazzi su tre (66,3 percento) di età compresa dai 13 ai 17 anni, "giocano" d’azzardo almeno una volta all’anno; il 36,3 per cento ha dichiarato di essere giocatore abituale, almeno una volta al mese attraverso scommesse sportive, gratta e vinci, slot machine, concorsi a premi. (QUI TUTTO SULLA RICERCA)

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