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Roma 2030, la Raggi sul futuro: "Dobbiamo pensare in grande ed invertire la rotta"

A margine della presentazione dello studio: "Ricerca preziosa, ma già stiamo agendo su diversi fronti. Sarà fondamentale il supporto del governo". Il presidente Cciaa Roma Tagliavanti: "Molte aspettative dopo l'incontro della sindaca con Di Maio"

A margine della presentazione di “Roma 2030”, la ricerca condotta dallo Studio De Masi per conto della Camera di Commercio di Roma e presentata stamattina al Tempio di Adriano, la sindaca Raggi, il presidente della Camera di Commercio Roma Lorenzo Tagliavanti e il presidente Acer Nicolò Rebecchini hanno commentato il prospetto.

Virginia Raggi ha difeso l’operato dell’amministrazione, ma ammesso: "Questo è uno studio prezioso che ci serve per correggere la rotta. Alcune cose vanno fatte oppure è meglio andare via, ma noi abbiamo intenzione di restare per cambiare. È un onore essere la sindaca di Roma in un momento così particolare: la città sconta delle difficoltà e noi quando ci siamo insediati abbiamo deciso di iniziare dal principio e costruire le fondamenta per poi sviluppare un futuro solido. Dobbiamo uscire dalla logica delle emergenze e iniziare a pensare in grande guardando oltre, guardando al 2030 o al 2050: è quello che fanno in tutte le città del mondo e dobbiamo farlo anche noi. Per ora c’è un piccolo gap, ma siamo tutti pronti a colmarlo, non sono minimamente spaventata".

Tante capitali in una, ma serve l’aiuto del governo: "Roma è tante capitali dentro la Capitale - ha aggiunto la Raggi - È capitale del turismo: l'anno scorso sono arrivati 15 milioni di turisti e lavoriamo perché tornino e non stiano solo 3 giorni mordi e fuggi, puntando sul Convention bureau e avendo già organizzato 100 eventi internazionali da qui al 2020. Roma è capitale dell'innovazione, con un forte settore hi-tech, farmaceutico ed aerospaziale. È capitale delle imprese, con 500mila pmi di cui molte femminili. Capitale del sapere, con tantissime università pubbliche e private, centri e poli di ricerca. È capitale delle istituzioni e della diplomazia, con tante ambasciate e il Vaticano". Questa è una ricchezza che ha solo Roma e dobbiamo puntare a sviluppare in ogni settore un'area che sia da traino per tutto il Paese. Per farlo serve la considerazione del Governo, che ora finalmente ha accettato la sfida".

Già perché c’è stato l’incontro-svolta con Di Maio: "In tutto il mondo le capitali sono supportate dal governo perché trainano il Paese e la bella notizia è che ieri nell'incontro con il vicepremier Di Maio abbiamo aperto un ragionamento su Roma e convenuto sulla creazione di una cabina interministeriale e interistituzionale che diventerà interlocutore del Governo relazionandosi direttamente con i ministri. Non chiediamo di più rispetto agli altri, ma di competere alla pari con Londra, Parigi e Shanghai che sono le nostre competitor. Si dice che Roma da sola non ce la fa, io dico che nessuna capitale al mondo può farcela se non ha alle spalle un governo che la appoggi, e oggi abbiamo un governo che ha accettato la sfida".

Qualcuno ha detto Roma ladrona? “Roma non è più “ladrona”: quando ci siamo insediati abbiamo trovato 1,3 miliardi di euro di debito e siamo già scesi sotto il miliardo senza diminuire gli investimenti ma recuperando efficienza, che è quello che ci viene chiesto. Lo sviluppo di Roma infatti è inserito nel contratto di governo, con una prima fase dedicata alle misure per Roma Capitale ferme al 2010 e poi una fase costituente in cui si deciderà il ruolo futuro. Non chiediamo solo soldi, ma competenze e poteri, insieme ai fondi speciali che saranno necessari per determinati settori. Ma il settore pubblico da solo non ce la fa, servono investimenti privati: il privato che vuole investire deve trovare delle autostrade, in una solida cornice pubblica”. A tal proposito "stiamo pagando tutti i debiti fuori bilancio che abbiamo trovato. E quindi gli imprenditori che avevano fatto dei lavori e non erano stati pagati ora lentamente riavranno i loro soldi. Intanto, abbiamo abbattuto i tempi di pagamento per chi contratta oggi: siamo a poco meno di 49 giorni".

Ad ottobre a Buenos Aires si riuniranno i rappresentanti di 25 città da tutto il mondo: "In autunno parteciperò all'U20 con i sindaci delle più grandi città al mondo in cui si decidono i temi del futuro. Tra questi uno di quelli su cui punteremo di più è l'innovazione, che è la priorità delle priorità".

Capitolo immigrazione: “Le migrazioni sono un fenomeno ineliminabile e l'Italia è la porta dell'Europa. È un tema che va gestito e se ben gestito può garantire sinergie interessanti".

Tagliavanti: “Roma ha potenzialità, serve un piano strategico”

Il presidente della Camera di commercio di Roma è speranzoso: "Abbiamo molte aspettative dopo l'incontro tra Raggi e Di Maio. Prima c'era un atteggiamento di fastidio o estraneità su Roma nelle stanze governative, con la sensazione che si andava col cappello in mano a chiedere qualcosa. Roma non è solo la nostra citta ma è la Capitale degli italiani e quindi tutti hanno dei doveri nei confronti della città. Il Governo italiano deve pensare allo sviluppo della sua Capitale come elemento fondamentale".

E sulla ricerca appena presentata:"Abbiamo condotto questo studio con lo scopo di disporre di previsioni affidabili e ricostruire in parte la storia della città con il contributo di esperti prestigiosi, ottenendo un ritratto altamente affidabile della città sulle previsioni del 2030. Roma in passato è stata ciclicamente protagonista di dibattiti sui suoi annosi problemi e questo studio può fungere da base per lo sviluppo del Paese perché il futuro della città coincide con il futuro dell'Italia: non ci sarà mai un'Italia che conta senza una Capitale che conta. Londra, Berlino e Parigi hanno già programmi per i prossimi 10 anni, quindi le altre capitali europee sono avanti a noi e dobbiamo saperlo. Roma ha tutte le potenzialità per farcela, ma serve un piano strategico da costruire insieme a tutte le forze della città e sappiamo che la sindaca Virginia Raggi ha molto a cuore questo tema".

Rebecchini: “Non c’è più paura nel parlare di Roma”

"La cabina di regia interministeriale annunciata ieri dalla sindaca Virginia Raggi e dal ministro Di Maio è un importante passo in avanti per la definizione del completamento dell'iter legislativo per competenze e risorse per Roma Capitale. Dimostra che il Governo, tutto, senza distinzione, guarda a Roma veramente come capitale. Auspichiamo, inoltre, una maggiore attenzione sulle infrastrutture stradali ma anche su quelle scolastiche e delle reti: per una città 4.0 devono essere fra le priorità di questo nuovo piano di lavoro. Finalmente ci si scrolla di dosso la paura di parlare di questa città". Così il presidente dell'Acer, Nicolò Rebecchini.

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