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Il porta a porta per negozi firmato M5s un fallimento conclamato: il Comune sapeva da tempo dei disservizi

Nuovo servizio de Le Iene con la rivelazione del consigliere comunale (e ristoratore) Alessandro Onorato. Il Campidoglio: "Chiesto ad Ama report su raccolta, ma abbiamo sempre ricevuto rassicurazioni"

Il caso del finto porta a porta per i negozi romani bussa alle porte della sindaca Raggi. Parte lesa, vittima della presunta truffa di Multiservizi, ma anche poco lungimirante nel denunciare i disservizi del porta a porta per utenze non domestiche prima de Le Iene. E' proprio la trasmissione di Italia Uno, che ha scoperchiato il caso, a rivelare come la sindaca Virginia Raggi fosse a conoscenza del problema almeno un mese fa. Lo fa riportando il dettagliato racconto di Alessandro Onorato, nella duplice veste di ristoratore e consigliere comunale. 

"La sindaca era stata informata il 4 settembre scorso", rivela Onorato. Cosa ha fatto? "Ha preso appunti", afferma lo stesso consigliere della Lista Marchini. Lo stesso Campidoglio, ancora prima della messa in onda del servizio, ha diramato una nota in cui, in punta di penna, di fatto conferma quanto denunciato da Onorato, provando a mettere in piedi una difesa della sindaca, in realtà diversa dalle dichiarazioni della sindaca andate poi in onda nel servizio. Dichiarazioni improntate soprattutto ad attaccare l'inviato del programma Filippo Roma. 

Ecco la nota

"Si precisa che la Sindaca di Roma Virginia Raggi ha chiesto ripetutamente ad Ama di predisporre report sul servizio di raccolta delle utenze non domestiche in seguito ad alcune segnalazioni di anomalie. Alle sollecitazioni della sindaca Ama ha sempre risposto con rassicurazioni. Rispetto alla segnalazione specifica del consigliere comunale Alessandro Onorato, riportata da Le Iene, si sottolinea che la Sindaca Raggi, come peraltro ha ribadito lei stessa all’inviato Filippo Roma, fosse a conoscenza di presunte anomalie relative alla raccolta delle utenze non domestiche ma non dei casi specifici riportati nei video della trasmissione televisiva".

Va specificata una cosa. Il caso specifico del finto porta a porta, con le badgiate a negozi chiusi, ha acceso i riflettori sul porta a porta per le utenze non domestiche che, ormai da mesi, veniva da più parti definito un fallimento. L'azienda stessa, anche in situazioni ufficiali, aveva ammesso le difficoltà. Gli stessi operatori Ama e i sindacati hanno spesso denunciato i problemi. Niente però è stato fatto da parte del Comune e della responsabile dei rifiuti che, lo ricordiamo, dalle dimissioni di Pinuccia Montanari, è la sindaca Virginia Raggi.

Il 4 marzo scorso a RomaToday  Claudio Pica, presidente Fiepet Confesercenti nel denunciare i disservizi spiegava: "Per fine gennaio era stato fissato un tavolo con il Campidoglio. Poi se n'è andato l'assessore (Pinuccia Montanari, ndr) e nessuno ci ha più ricevuto"

Che qualche problema ci fosse lo ha confermato a RomaToday anche l'ex membro del cda Ama Massimo Ranieri, nominato da Raggi e poi dimessossi una settimana fa (la sindaca nel servizio delle Iene dice di averlo cacciato, ma non è così ndr), il quale sottolinea il fatto di aver proposto anche la soluzione della rimozione del lotto della Multiservizi, affidandolo ad Ama e addebbitando i costi al privato. Una soluzione evidentemente caduta nel vuoto. 

Sul finto porta a porta lo sfogo dell'ex consigliere Ama: "Proposi di togliere lotto a Multiservizi"

E che il Comune fosse a conoscenza delle anomalie è dimostrato anche dall'intervento della direttrice dell'area Rifiuti del dipartimento Ambiente Laura D'Aprile nel corso di una commissione congiunta Ambiente Commercio. La stessa attaccava l'Ama: "Le relazioni di Ama sono troppo generiche, non ci consentono di apprezzare eventuali criticità che richiedono un'azione correttiva, nè di andare nel dettaglio dei vari lotti o municipi". E ancora: "Abbiamo constatato diversi problemi e supportato l'azienda in tutti i modi possibili, dando indicazioni precise su cosa andava monitorato ma continuiamo ad avere gravi segnalazioni di inadempienze". 

Da Ama all'epoca scattò subito la difesa che in realtà suonò come una bocciatura del modello tanto esaltato dal Campidoglio: "Questo appalto è stato immaginato per una città che non era Roma. Se avessero chiesto a gente dell'Ama avremmo detto molto umilmente 'partiamo con 1, 2 o 3 lotti'".  Ricordiamo che il nuovo porta a porta era stato presentato con orgoglio dalla sindaca Raggi e dall'allora assessora Pinuccia Montanari. Ora si scopre quanto sia inadeguato. 
 

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