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Il Cacio Romano diventa DOP? la Corte d'Appello alimenta la speranza dei produttori laziali

Il marchio DOP è finora ad appannaggio del solo Pecorino Romano la cui produzione però, in larghissima parte, si realizza in Sardegna. Per questo nel Lazio si punta su un prodotto più tipicamente regionale: il cacio romano

Prosegue la battaglia dei produttori caseari capitolini che vorrebbero il riconoscimento del marchio DOP al "Cacio romano". Oggi l'appellazione di "Origine Protetta" è infatti attribuitaad un altro grande protagonista dei formaggi stagionati: il Pecorino Romano. Peccato che, in tutta la Regione, le aziende che continuano a produrlo si possano contare sulle dita di una mano. Il 97% del Pecorino romano infatti, viene prodotto fuori dal Lazio, in larghissima parte in Sardegna, ma anche nella provincia di Grosseto.

Il Cacio romano DOP

La mossa dei produttori caseari laziali è quella di riportare il riconoscimento dell'ambito marchio DOP all'interno del perimetro regionale. Per riuscirci propongono, da alcuni anni, l'istituzione del "Cacio romano" di origine protetta. Un'opzione che però non è vista di buon occhio dal Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino DOP, di stanza a Macomer, in provincia di Nuoro. Finora con ottimi risulati visto che,  il Tribunale Civile di Roma,aveva vietato l'utilizzo del marchio "Cacio romano" da pare della Formaggi boccea srl. 

La battaglia legale

Il braccio di ferro è però andato avanti. Quella decisione  è stata infatti impugnata dall'azienda di Boccea. La novità è che la Corte  di Appello di Roma, attraverso un’ordinanza cautelare, ha sospeso la sentenza di primo grado. “Avevamo detto subito che non saremmo arretrati di un centimetro nella battaglia per tutelare gli allevatori laziali e così è stato - ha sottolineato David Granieri, presidente della Coldiretti Lazio -  Anche la Regione si è schierata subito al nostro fianco in questo scontro per la difesa della filiera ovicaprina laziale, drammaticamente penalizzata dalle politiche scellerate del Consorzio per la tutela del Pecorino romano".

Tutelare la buona fede del consumatore

Il formaggio a pasta dura e cotta viene prodotto nell'Agro romano da almeno duemila anni. Viene realizzato con latte ovino intero ottenuto da greggi che, abitualmente, vengono lasciate pascolare allo stato brado. La presenza di questo pecorino è parte integrante della tradizione culinaria romanesca e laziale e per molti, sapere che viene prodotto solo in minima parte nel territorio regionale, rappresenta una sorpresa. Per questo, come osserva il presidente della Coldiretti laziale, "l'ordinanza della Corte d'Appello è importante" . Lo è perchè salvaguardia la provenienza regionale di un prodotto simbolo dell'agricoltura capitolina, ma anche perchè tutela  "la buona fede del consumatore" che, quando legge "romano", si aspetta che provenga dal territorio in cui ha avuto orgine.

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