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Memoria, l'Ordine degli architetti di Roma cancella le espulsioni dei professionisti ebrei

La cerimonia con i familiari alla Casa dell'Architettura in piazza Manfredo Fanti

Dopo l'approvazione delle leggi razziali nel 1938, erano stati espulsi dall'albo perché ebrei. Con una cerimonia oggi l'Ordine degli architetti di Roma ha annullato questa cancellazione. Un atto amministrativo con un forte significato simbolico, come a dire: "Siete sempre stati con noi". Si tratta di Angelo Di Castro, Romeo Di Castro, Umberto Di Segni e Davide Pacanowsky. All'evento, organizzato dall'ordine degli architetti in occasione della Giornata della Memoria presso la Casa dell'Architettura di piazza Manfredo Fanti, hanno partecipato anche i familiari dei quattro professionisti. 

"Commemorare uno dei passaggi più drammatici della storia del nostro Paese significa non solo ricordare la tragedia vissuta dagli italiani di religione o cultura ebraica all’epoca delle leggi razziali", il commento del presidente OAR, Flavio Mangione "ma, soprattutto, continuare a cercare le ragioni profonde che ci hanno portato a tale sciagura. Ricordare per far sì che questo dramma non si ripeta mai più e per rimarginare una ferita che sembra insanabile".

"A ricordo di quanto tristemente e ingiustamente accaduto, siamo grati all'ordine degli architetti di Roma", il commento dei familiari di Pacanowski "commossi e certi che papà sarebbe onorato dell'importante e lodevolissima iniziativa, ammirando sempre il suo modo nobile di affrontare questa pagina nera della nostra storia".

Aggiunge Carlo di Castro, figlio di Angelo: "A causa delle leggi fasciste e razziste del 1938, la mia famiglia passa da una situazione di relativo benessere ad uno stato di totale incertezza. I miei fratelli sono espulsi da scuola, mio padre, giovane architetto già affermato, cancellato dall’albo con lettera a firma di Plinio Marconi e allontanato dalla sua amata architettura , si trova a dover riorganizzare la sua vita con lavori provvisori e arrangiati sempre sottoposto a possibili ricatti. In un crescendo continuo da un periodo di difficoltà e incertezza si arriva all’angoscia e alla paura per la sussistenza e la vita". 

Presente alla cerimonia anche il vicepresidente della Camera e architetto, Fabio Rampelli: "Come vicepresidente della Camera sarà per me un onore organizzare un evento che possa ripercorrere le vicende biografiche e storiche di questi professionisti e i fili di queste esistenze intrecciate alla cultura, all'architettura, alla matematica. Esimi professionisti che avevano studiato con i maggiori architetti dell'epoca, come Piacentini, e contribuito, già così giovani, all'urbanizzazione di importanti città italiane e all'estero, si trovarono a fronteggiare insieme alle loro famiglie e alla loro comunità il Male assoluto e l'umiliante compito della sopravvivenza quotidiana in una città e in una Nazione che avevano contribuito ad arricchire con la loro professione e dalle quali venivano espulsi". 
 

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