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Neonati in crisi d'astinenza da cocaina, dalla diagnosi alla cura: parla il primario del Policlinico Casilino

L'intervista a Piermichele Paolillo, primario del reparto di Neonatologia del Policlinico Casilino

Quali sono i sintomi di una crisi d’astinenza in un neonato? Come può intervenire il personale medico? Che effetti sulla salute del piccolo? E in età adulta? Queste sono solo alcune delle domande a cui il primario di Neonatoligia del Policlinico Casilino, Piermichele Paolillo, risponde a Roma Today dopo il caso dei quattro neonati in crisi d'astinenza da cocaina ricoverati nel suo reparto.

Il medico, che è anche vice presidente della Società italiana di neonatologia (Sin), spiega come purtroppo il fenomeno sia diffuso in tutta Italia. “Da noi capitano dai 15 a 20 casi all’anno - sottolinea il primario -, certo è stata la prima volta che ci siamo trovati ad intervenire su quattro neonati contemporaneamente”. E dagli esami per accertare le condizioni del neonato, se positive, scatta anche l’inchiesta da parte del Tribunale dei Minori: “La mamma quindi non rischia solo di far del male al bambino - dice Paolillo -, ma anche di perdere la patria potestà e vederlo inserire in una casa famiglia”.

Sembra comunque non esista un identikit di chi mette al mondo un bimbo abusando di sostanze stupefacenti, “vediamo situazioni di forte disagio, ma anche benestanti" - spiega il primario -. "I casi su cui riusciamo ad intervenite sono la punta di un iceberg, esiste la parte sommersa di cui però non spiamo nulla purtroppo".

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