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È morto Sandro Petrone, addio allo storico giornalista del Tg2

Aveva 66 anni, da tre era in pensione a causa della malattia

È morto a Roma Sandro Petrone, storico conduttore del Tg2. Aveva 66 anni. A quanto si apprende il noto giornalista si è spento a causa di una grave malattia che tre anni fa lo aveva costretto ad andare in pensione. Negli ultimi tempi Petrone si era dedicato così a fare il musicista, una delle sue più grandi passioni, dedicando un album, dal titolo Solo fumo, alla sua malattia.

A dare annuncio della scomparsa Vittorio Di Trapani, giornalista e Segretario nazionale presso Usigrai: "Ha lottato con la grinta degli inviati di razza - scrive in un post condiviso su Facebook - Non ha mai nascosto la malattia. Anzi, l'ha combattuta tornando a dedicarsi alla passione di sempre: la musica. Per me è stato anche un docente. Sandro Petrone non lavorava in tv, conosceva e sapeva fare televisione".

Primo italiano a trasmettere dal Kuwait liberato, ha lavorato in ex Jugoslavia, Kosovo, Iraq, Libano, attentati dell’11 settembre in Usa, attentati dell’11 marzo a Madrid, Iran, Afghanistan, Libano, Libia. Ha lavorato nelle sedi di corrispondenza della Rai di New York, Londra, Parigi e Mosca. Nel 1992 ha seguito le elezioni presidenziali americane, con lunghi periodi di corrispondeza dagli Stati Uniti. Autore di programmi è stato tra i realizzatori di Rai Radiosoftware di Raidio Tre, la prima trasmissione d'Europa a comunicare con i computer via etere e a stabilire un circuito interattivo con gli ascoltatori.

Petrone è stato anche docente di comunicazione di massa presso la facoltà di Scienze della Comunicazione all'università Sapienza di Roma e presso la Scuola di giornalismo di Perugia.

"Chi fa informazione - ha dichiarato - è al servizio dei cittadini. Le informazioni servono alle persone per vivere, per avere una rappresentazione corretta del mondo in cui devono muoversi. Truccare le carte vuol dire truccare la vita della gente. È come un omicidio. Fisico, non solo ideologico".

"Una grave perdita per il giornalismo, un esempio per tutti", commenta all'AdnKronos il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano.  "Io ricordo Petrone come un grandissimo professionista, una persona puntuale, innamorata di questo mestiere che in ogni cosa che faceva metteva entusiasmo della prima ora. Per lui il giornalismo non è mai stato una routine - osserva Sangiuliano - ma una ricerca attenta e un'indagine permanente della realtà". "Era napoletano come me. Lo ricordo dai tempi del Giornale di Napoli dove lui fu praticante nella redazione spettacoli - racconta il direttore - Quando lo incrociavo, mentre ero vicedirettore al Tg1, c'erano sempre dei simpatici scambi di battuta sulla comune napoletanità. Oggi gli dedichiamo un titolo in tutte le edizioni del telegiornale".

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