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Morti di tumore a Malagrotta, il caso non viene archiviato: il Gip dispone nuove indagini

Iscritti sul registro degli indagati 12 persone. Tra loro Manlio Cerroni

Indagare sui tumori e le morti sospette avvenute a Roma nelle zone di Malagrotta e Ponte Galeria in prossimità delle discariche. A disporre i nuovi accertamenti è stato il gip di Roma, Massimo Battistini nell'ambito di una richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura capitolina. 

Il giudice – spiega nell’ordinanza – ha ritenuto che “dagli atti acquisiti emerge che l’area di Malagrotta è sede di molteplici attività antropiche, che diverse sono le fonti di inquinamento e che le morti o le lesioni derivate alle persone residenti o svolgenti attività lavorativa nell’area potrebbero scaturire non solo dalla contaminazione dei terreni e delle falde acquifere circostanti”. Inoltre “bisogna accertare se attualmente vi siano delle significative divergenze tra l’area di interesse per le indagini (Malagrotta ndr) e le altre zone della città” per quanto riguarda il tasso di mortalità.

manlio_cerroni-2Tra gli altri risultano iscritti sul registro degli indagati, 12 persone, con ipotesi di reato che vanno, a seconda delle singole posizioni, dall’omicidio colposo alle lesioni colpose. Tra queste c'è anche "Re Manlio" Cerroni proprietario della Co.La.Ri e storico Ras dei rifiuti romani.

Ora per gli accertamenti i pm di Roma Alberto Galanti e Carlo Villani avranno 8 mesi di tempo al termine dei quali potranno scegliere se chiedere nuovamente l’archiviazione del procedimento o il processo per gli indagati. 

L’inchiesta – si ricorda – prese avvio nel settembre del 2012 – dopo le denunce presentate dai parenti delle quattro vittime, tutte morte di tumore, nel giro di pochi mesi. Il procedimento per una parte è arrivato già davanti ai giudici, mentre per questa tranche entra ora nella fase conclusiva. 

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