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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Giacomo Perini, premiato al Quirinale: il nuovo Cavaliere è un testimone della forza dei malati oncologici

E’ stato amputato ad una gamba a causa d’una recidiva. Il tumore e la menomazione fisica non ne hanno però minato la determinazione ed oggi Perini è uno scrittore ed un atleta paralimpico.

A diciotto anni gli è stato diagnosticato un tumore. A ventitrè è stato nominato Cavaliere della Repubblica. In quei cinque anni che separano i due eventi, Giacomo Perini, ha trovato il modo di ricostruire la propria esistenza. In maniera da divenire un modello ed uno stimolo per chi, oggi, deve confrontarsi con una diagnosi tumorale.

La malattia

Appena maggiorenne Giacomo ha scoperto di avere un osteosarcoma al femore. Una rara forma di tumore che ha cercato di contrastare con operazioni e cure. La sua vita è cambiata. Era uno studente liceale che amava fare equitazione. La malattia l'ha messo difronte a scelte che hanno finito per modificare il suo approccio stesso all'esistenza.

L'esigenza di non restare soli

Oggi dichiara ri provare "Infinita gratitudine alla vita che mi permette ogni giorno di vivere i miei sogni raccontando la mia storia a persone che ne hanno bisogno". Quella voglia di condividere, “per non far  sentire soli chi combatte il tumore” è iniziata in un lettino d'ospedale. In un tale contestao, infatti, ha cominciato a scrivere il libro "Non siamo immuni". Ed  ha affrontato le cure, la recidiva, l’amputazione di un arto.

Gli spettacoli e lo sport

Nonostante le difficoltà il Perini non si è arreso. La sua vicenda, descritta nel docufilm girato con Livia Parisi “Gli anni più belli”, ha ispirato anche “Tu come me”, un film presentato alla mostra del cinema di Venezia. Lo stesso Perini è stato poi autore di uno spettacolo teatrale, dal titolo “I fuori sede”. La malattia e la successiva amputazione non hanno intaccato neppure la voglia di praticare lo sport. Perini ha saputo re-inventarsi e da fantino che era prima delle diagnosi, si è trasformato in un atleta paralimpico, distintosi sia nel canottaggio che nel nuoto.

L'onorificenza e la reazione

“Per la sua straordinaria testimonianza in prima persona della forza e delle difficoltà proprie dei pazienti oncologici" è stato insignito dal presidente Mattarella del titolo di Cavaliere.  Un’onorificenza, ha commentato Perini, che gli ha provocato “una forte emozione ma soprattutto un grande senso di responsabilità nel rappresentare la Repubblica e quei valori che mi hanno accompagnato in questi cinque anni di malattia”. L’onorificenza diventa così il modo per “poter dare voce a tutti quei pazienti oncologici che affrontano insieme alle loro famiglie questo viaggio difficile con coraggio e resilienza”.


 

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