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Domenica, 28 Aprile 2024
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First Lady della Corea del Sud all’Accademia di Belle Arti: l'unico luogo dove si produce la carta di gelso

In occasione del G20 la first lady coreana ha visitato l'Accademia dove si prepara l’hanji, la carta usata per il restauro dei libri antichi

Esiste un solo luogo in Italia dove viene prodotta l’hanji, la carta coreana di gelso con cui si restaurano i libri antichi. E’ l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ed è proprio lì che si è recata la first lady della Corea del Sud, Kim Jung-sook, moglie del presidente Moon Jae-in in Italia per il G20. 

L’Hanji è una carta particolare, realizzata a mano lavorando la corteccia del Dak (il gelso coreano) senza nessun composto chimico, caratterizzata da una elevata durata nel tempo e per questo utilizzata nel restauro di libri e documenti antichi da realtà come il Vaticano, il Museo del Louvre e l’Istituto Centrale per il Restauro.
 
La visita della First Lady coreana, accolta dagli studenti, la direttrice ed i professori dell’Accademia,  è stata l’occasione per una dimostrazione dal vivo della lavorazione di questa carta, un evento unico, in quanto l’Hanji non è prodotta al di fuori dei confini coreani. La strumentazione per realizzarla è stata donata infatti negli scorsi anni dall’Ambasciata della Repubblica di Corea e utilizzata per creare anche diverse opere di arte contemporanea da parte degli stessi studenti.
 
Kim Jung-sook ha inoltre incontrato una delegazione di studiosi e professionisti italiani dell’Hanji, che hanno illustrato come la carta Hanjisia utile per allungare la vita di documenti e libri grazie alle caratteristiche uniche che la contraddistinguono, mentre un maestro dell’arte Hanji ha a sua volta raccontato i segreti di questa carta.
 
In Corea questo materiale viene utilizzato, oltre che per la scrittura e la pittura, anche per le porte e le finestre delle case sfruttando le caratteristiche isolanti della carta, ma che permette alla luce di filtrare. È possibile trasformarla in spaghi e corde, laccarla, olearla così da trasformarla in oggetti, come scatole, statue del Budda e anche vestiti.
 
L’hanji è stato protagonista della mostra “Hanji - Viaggio nei territori della carta” dove gli studenti dell’Accademia di Belle Arti hanno applicato all’arte contemporanea aprendo un dialogo mai sperimentato prima: il pensiero occidentale applicato alla metodologia tecnica orientale, per  una sintesi poetica tra le due culture.

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